Il premier Conte non sa governare per 2 italiani su 3

Il premier Giuseppe Conte non saprebbe governare per ben 2 italiani su tre. E tra coloro che non hanno per nulla fiducia nel presidente del Consiglio ci sono anche elettori del Partito democratico e del Movimento 5 stelle.

Strano, visto che secondo Palazzo Chigi la fiducia in Conte sarebbe alle stelle.

Conte bocciato da 2 italiani su 3

E invece, come riportato da Libero, gli ultimi sondaggi della società di ricerche Analisi Politica diretta da Arnaldo Ferrari Nasi, parlano di ben altri numeri, per nulla favorevoli a chi ci sta governando. Sarebbero tre su quattro gli italiani che pensano che la situazione economica nazionale sarà negativa per tutto il prossimo anno, e solo il 37% della popolazione, circa un terzo, crede che l’attuale esecutivo sia all’altezza per gestire il rilancio economico. Insomma, la sfiducia nel premier Conte è tangibile e in continua salita, soprattutto a causa della seconda ondata, dove in soli tre mesi i pessimisti sono passati dal 70 al 73%. Non molla invece il 10% di ottimisti, che però è ben poca cosa rispetto agli altri.

All’inizio chi era certo che ce l’avremmo fatta erano tanti, ma dallo scorso giugno ai giorni nostri, tra questi molti hanno cambiato idea. Sono infatti raddoppiati i disillusi, passati dal 14 al 33%. Al di là del sesso, dell’istruzione o della provenienza. La sostanza non cambia. Ma gli scontenti non sono solo quelli dell’opposizione, il 78%, ma anche gli elettori dei partiti della maggioranza: il 25% del M5S, il 24% della Sinistra-Sinistra e il 15% del Partito democratico. Questi ammettono che i loro rappresentanti al governo non saranno all’altezza della situazione. Senza dimenticare poi che nella maggioranza scontenta ci sono anche Matteo Renzi con i suoi fedeli di Italia Viva e Carlo Calenda.

Il 75% dei ceti medio-alti delle regioni più dinamiche del Paese è assolutamente negativo, soprattutto dopo tutto quello che ha perso nei mesi scorsi e che il governo non ha minimamente risarcito, dopo tante promesse fatte.

I nodi vengono al pettine

Dopo la crisi dell’estate 2019, il governo era riuscito ad attenuare i malcontenti e a fingere di saper governare proprio con l’arrivo dell’emergenza Covid-19. Ma adesso i nodi tornano al pettine e nel momento in cui Palazzo Chigi deve avere un piano ben preciso in mente, sia di contenimento che di programmazione, si vede bene che questa capacità manca totalmente. A preoccupare anche la capacità di gestire i soldi in arrivo dall’Europa, per la quale adesso anche l’Europa stessa inizia a preoccuparsi e a dare segni di impazienza. Il rischio è però che questo governo giallorosso riesca a sopravvivere, ovviamente male, come ha fatto fino a questo momento.

E poi è appena stato messo in scena il teatrino dell’arrivo dei vaccini, con video e telecronaca di ogni metro di strada percorso dal furgone frigorifero arrivato dal Belgio, con Conte sorridente e soddisfatto di quanto fatto. Ma adesso devono anche essere distribuiti i vaccini, e non è detto che tutto vada liscio come l’olio, anche se tutti lo speriamo. Quando tutto sarà finito e avremo sconfitto il virus, resteranno però i problemi economici e saranno ancora più chiari. Ma gli italiani, sondaggio alla mano, sembrano aver capito bene chi sono i responsabili.

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