Coronavirus, il Cts frena: la riapertura degli impianti sciistici al 7 gennaio? “Troppe carenze”

Si allontana la ripresa dello sci. Il Comitato tecnico scientifico ha infatti bocciato la proposta delle Regioni sulla riapertura degli impianti prevista nell’attuale Dpcm per il 7 gennaio. Il motivo? Troppe “carenze” nel piano consegnato dai governatori. L’ultimo verbale citato dal Corriere parla chiaro: “Una parte rilevante dei mezzi di risalita nei comprensori sciistici (in particolare cabinovie e funivie) presentano caratteristiche strutturali e di carico tali da poter essere assimilati in tutto e per tutto ai mezzi utilizzati per il trasporto pubblico locale (autobus, filobus, tram e metropolitane), rappresentando pertanto un contesto a rischio di aggregazione medio-alto, con possibilità di rischio alto nelle ore di punta in base alla classificazione del livello di rischio di contagio da SARS-CoV-2. Deve pertanto prevedersi un’efficace riorganizzazione del sistema degli impianti di risalita da affiancare a misure di prevenzione e protezione collettive e individuali che necessitano, comunque, della collaborazione attiva degli utenti che dovranno continuare a mettere in pratica i comportamenti previsti per il contrasto alla diffusione dell’epidemia”. Una notizia che, di pari passo con l’annuncio della nuova variante coronavirus arrivata anche in Italia, preoccupa. La ripartenza dopo la zona rossa delle vacanze natalizie sembra sempre più in salita. 

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