Meloni: «Il governo ha dilapidato 108 miliardi, nessuno sa come li ha spesi. Devono andarsene»

«Le crisi in favore di telecamera non sono credibili. Tifo perché questi signori vadano a casa prima possibile». Giorgia Meloni ribadisce, in una intervista a Repubblica, che la via maestra, in caso di caduta del governo sono le elezioni. «I governi», attacca la leader di Fratelli d’Italia, «tenuti su solo perché devono occupare posizioni e potere non fanno il bene della nazione».

Meloni: «Il governo parla solo di poltrone»

Per Giorgia Meloni è «surreale che nel pieno dell’emergenza pandemica» al governo «passino la giornata a parlare di poltrone, verifiche, servizi segreti, posti di sottogoverno. Tutta una paccottiglia da Prima Repubblica che poi, riguardando il “rottamatore”, rende tutto ancora più ridicolo».

«Qualcuno ricorda come hanno speso miliardi?»

«Io non sono disponibile a fare un governo con qualsivoglia partito di sinistra. Sia esso Pd, M5S o Italia Viva», spiega. «L’Italia ha bisogno di una visione che oggi drammaticamente manca. Da gennaio a oggi sono stati spesi 108 miliardi per la crisi, altri 38 stanziati in manovra. Questi soldi hanno prodotto risultati significativi? Qualcuno ricorda come sono stati spesi? No. Dilapidati nel tentativo di accontentare partiti e correnti della maggioranza».

«Le elezioni sono una priorità»

Giorgia Meloni spiega il motivo per cui non è fattibile un governo di centrodestra con “aiutini” in Parlamento. «Matteo sa che non ho condiviso questo ragionamento», dice. «Ritengo sia un errore accreditare una tesi, quella che non si potrebbe votare, che la sinistra porta avanti per interessi strumentali». «Ma lo dice anche lui che le elezioni sono una priorità» afferma, riferendosi a Salvini.  «Una priorità per dare alla nazione un governo coeso, con una chiara visione, con un forte mandato popolare. E con cinque anni davanti per lavorare. Le alchimie di palazzo non funzionano».ù

Giorgia Meloni e il no ai transfughi

«Sarei sempre disponibile a dar vita a un governo di centrodestra. Trovo tuttavia difficile che possa nascere in questa legislatura. E non sono certa che l’orizzonte della nostra coalizione debba essere un esecutivo sorretto da due o tre transfughi che lo farebbero ballare a ogni passaggio parlamentare», conclude Giorgia Meloni.

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