Esquilino come il Bronx: africano picchia, violenta e rapina una donna

 E’ finito in manette dopo una settimana di indagini il 29enne africano che martedì 15 dicembre aveva picchiato, molestato, minacciato di morte e rapinato una donna di 46 anni. Lo riporta RomaToday.

I fatti si sono svolti nel quartiere romano dell’Esquilino, da anni teatro di situazioni di estremo degrado e delinquenza legati soprattutto alla fortissima presenza di clandestini che hanno, di fatto, preso in ostaggio l’intera zona.

L’africano ha sorpreso la donna al buio

L’immigrato aveva aggredito la propria vittima mentre quest’ultima faceva ritorno alla propria abitazione. L’episodio è accaduto intorno alle 21.50 in via Gucciardini angolo via Carlo Botta, vicino ad un istituto di suore. Lo straniero si era avvicinato e aveva spinto a terra la donna, facendola cadere. Poi l’aveva picchiata, minacciandola di ucciderla e violentarla se non gli avesse consegnato gli averi che teneva con sé. «Ti uccido, e se non mi dai i soldi ti stupro», queste le parole che l’africano avrebbe pronunciato per convincere la propria vittima a non opporre più resistenza.

Un’aggressione bestiale

Non solo: stando a quanto la donna avrebbe riferito alle forze dell’ordine nel corso della deposizione, l’africano l’avrebbe anche baciata e le avrebbe infilato una mano nei pantaloni, palpeggiandola. Solo la strenua opposizione della donna ha infine evitato lo stupro. «Dopo aver consumato la violenza», riporta la Questura, «l’uomo si era allontanato e la vittima aveva chiesto aiuto in una pizzeria poco distante, con il proprietario che aveva poi allertato la polizia».

La corsa in ospedale dopo la violenza

La 46enne è stata prontamente trasportata in ospedale all’ospedale San Giovanni Addolorata per le cure del caso ed è stata giudicata guaribile in 7 giorni di prognosi. Gli investigatori della Polizia di Stato, attraverso la visione dei filmati estrapolati da alcune telecamere presenti in zona, hanno individuato e arrestato l’africano con le accuse di violenza sessuale e rapina.

Cristina Gauri

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