“La mutazione del Covid può mettere a rischio l’efficacia del vaccino”

Arriva la serrata anche in Inghilterra, dove si starebbe diffondendo una nuova versione del Coronavirus, più contagiosa rispetto all’originale, ed ora c’è anche chi teme per l’efficacia del vaccino.

Proprio nei giorni scorsi, infatti, il Regno Unito ha informato l’Oms di una variante del Covid isolata nel sudest dell’Inghilterra, e anche se ad oggi non si hanno notizie circa l’effettiva pericolosità di questo ceppo, tanto è bastato per far scattare l’allarme.

Il primo ministro Boris Johnson ha preso la decisione di imporre il lockdown per almeno 2 settimane su un terzo della popolazione del suo Paese, così da rallentare la diffusione del contagio. L’annuncio è stato dato nel corso di una conferenza stampa. Il suo provvedimento ha di fatto paralizzato 18 milioni di cittadini.

Tutto questo perché il “nuovo” virus avrebbe una trasmissione del 70%, poco importa che non sia stata ancora dimostrata una sua maggiore letalità o una particolare resistenza al vaccino. A partire da oggi, dunque, il sudest dell’Inghilterra e la stessa Londra saranno in lockdown.”Con il cuore pesante devo annunciare che non possiamo avere il Natale che avevamo programmato”, ha dichiarato il primo ministro in conferenza stampa, come riportato da “Ansa“.”Sembra che il virus circoli più velocemente a causa di una nuova variante, non ci sono prove di una maggiore letalità ma sembra che si propaghi più velocemente. È tutto quello che sappiamo, ma dobbiamo agire adesso”, ha aggiunto. “Se i fatti cambiano, bisogna cambiare l’approccio. Quando il virus cambia il suo metodo di attacco, noi dobbiamo cambiare il nostro metodo di difesa”.

Immediata la reazione della stampa inglese, letteralmente insorta contro il premier, che pochi giorni prima aveva affermato non voler cambiare le misure proprio a Natale, in quanto si sarebbe trattato di una scelta “disumana”. Una giravolta che tanto ricorda quella del presidente del Consiglio italiano, che in autunno chiedeva agli italiani di accettare certi sacrifici per “salvare il Natale”. Un salvataggio mai avvenuto.

Adesso non resta che vedere in che modo questa variante del virus influirà sull’andamento della pandemia. In molti temono infatti che questo ceppo non stia circolando solo in Inghilterra, ma anche altrove. Oltre alla variante inglese, fra l’altro, è arrivata notizia di altre varianti del virus riscontrate nel mondo, come il ceppo scoperto in alcuni visoni in Danimarca, o la variabile isolata in Sudafrica. Lo stesso Covid attualmente circolante in Italia e nel resto d’Europa è la variazione del virus originario, denominata D614G. Sulla questione è intervenuto Andrea Cossarizza, immunologo dell’università di Modena e Reggio Emilia, che ha spiegato come una mutazione del virus sia inevitabile, dal momento che questo infetta così tante persone. Più volte il patogeno replica, e più occasioni ha per mutare.

“L’importante è che non lo faccia troppo spesso, come Hiv. E che a variare non siano le regioni contro cui un vaccino induce anticorpi”, ha spiegato il medico a “Repubblica”. Nel caso dell’Inghilterra, tuttavia, una delle varianti del virus ha delle modificazioni proprio a livello della proteina spike, bersaglio del vaccino. Questo comporterà delle complicanze? “Non possiamo ancora saperlo”, ha ammesso Cossarizza. “Immaginiamo di avere una mano aperta ornata da molti anelli, che rappresenta il virus. Gli anticorpi potrebbero legare la base delle dita. In questo caso, se un anello cambia, l’anticorpo non riesce a legare più. Ma se l’anticorpo lega la punta delle dita e uno degli anelli cambia alla base, non abbiamo problemi”. Per quanto minimo, c’è il rischio che il vaccino possa risultate meno efficace su una nuova variante del virus. In ogni caso, i vaccini anti-Covid prodotti sono tanti, perciò l’esperto si è mostrato tranquillo:”Mi sembra improbabile che una sola mutazione impedisca a tutti gli anticorpi indotti da un vaccino di funzionare”.

Una cosa è certa, il virus continuerà a mutare, è il suo modo di sopravvivere. “È un aspetto quasi evoluzionistico, legato alla pressione selettiva”, ha spiegato Cossarizza.”Credo che il problema possa essere risolto con vaccini con abbiano un ampio spettro d’azione, eventualmente non solo diretti contro la spike e che facciano intervenire più tipi di risposta immunitaria”.

il giornale.it

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