Senato, urla e fischi durante il voto sugli spostamenti a Natale: mozione inutile, Conte aveva già deciso il lockdown

La votazione in Senato delle mozioni sugli spostamenti permessi durante le feste di Natale è stata accompagnata da un certo chiasso, tra fischi, urla e varie interruzioni che hanno costretto il vicepresidente Roberto Calderoli a richiamare i colleghi all’ordine. L’Aula di Palazzo Madama ha approvato la mozione di maggioranza con 140 sì, 118 no e 5 astenuti, subito dopo aver respinto quella dell’opposizione con 142 voti contrari. “Tanto entusiasmo per parti separate non l’avevo mai visto”, ha commentato sarcasticamente Calderoli, che poi ha aggiunto: “Addirittura i fischi no!”. La maggioranza aveva raggiunto un’intesa in mattinata per depositare in Senato la mozione unica, incentrata soprattutto sugli spostamenti nei giorni di Natale, Santo Stefano e Capodanno da consentire tra i piccoli comuni per evitare grosse disparità di trattamento. I senatori hanno quindi trascorso l’intera mattinata a discutere le mozioni sulle chiusure natalizie, salvo poi scoprire che avevano soltanto perso tempo perché intanto il governo presieduto da Giuseppe Conte era già orientato verso il lockdown a prescindere dal Parlamento. Un’altra brutta pagina per la democrazia italiana. 

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