“Quel dpcm è incostituzionale, così portiamo Conte in procura”

Un esposto in procura contro il premier Giuseppe Conte. L’iniziativa parte da Varese, dove Stefano Angei, laureando in giurisprudenza all’Università degli studi dell’Insubria, depositerà oggi un esposto in procura: nel mirino ci sono due recenti provvedimenti, il decreto legge del 2 dicembre e il dpcm del 4 dicembre, che sarebbero caratterizzati, a suo dire, da profili di incostituzionalità e non solo.

Un altro esposto sarà depositato anche presso la procura di Busto Arsizio (Varese) da Simone Mansori di Sesto Calende, laureatosi a marzo nel medesimo ateneo dell’amico Angei e praticante avvocato.

La volontà di depositare l’esposto è nata dal confronto tra amici. “Anche se non comprendiamo a fondo le norme – afferma Angei – dobbiamo rispettarle. Ma ci siamo chiesti: c’è un limite? Quando un diritto può comprimerne altri? Abbiamo deciso di fare qualcosa, di cambiare le cose, altrimenti è un solo lamentarsi. E allora – aggiunge lo studente, primo a dare l’impulso – abbiamo pensato all’esposto. In due settimane, a otto mani, l’abbiamo scritto”.

Angei tiene a precisare due aspetti: primo, nessuno nega la situazione di emergenza e la gravità della pandemia (peraltro la provincia di Varese è proprio un delle più colpite nella seconda ondata di Covid-19); secondo, non si tratta di un’iniziativa di carattere politico (lo studente è anche militante della Lega).

Nel testo dello scritto gli autori indicano i diritti che, a loro parere, sono stati compromessi e le eventuali fattispecie penali ravvisabili, l’abuso d’ufficio e l’attentato contro la Costituzione dello Stato. E non tralasciano nemmeno il modo in cui i provvedimenti sono stati scritti: “norme fuligginose, per confondere …” si legge nell’esposto.

Un esempio concreto di ciò che non va riguarda le limitazioni alla circolazione a Natale e durante gli altri giorni di festa. “La provincia di Varese – dichiara Angei – ha un’estensione di 1198 km quadrati, che è di poco inferiore a quella del comune di Roma, che ha una superficie di 1285 km quadrati. Il mio diritto alla libera circolazione allora non è uguale a quello di un cittadino romano”.

il giornale.it

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