C’è il primo italiano vaccinato contro il Covid. Ha 28 anni, è di Piacenza, ma vive a Londra


Sei italiano e vuoi avere il vaccino anti-Covid? Devi vivere nel Regno Unito. L’esperienza di un giovane piacentino insegna. Ha postato su Facebook il momento della vaccinazione a Londra. E si candida come primo italiano a essere stato vaccinato.

L’effetto Brexit ha, infatti permesso al governo britannico di avviare la vaccinazione prima degli altri Paesi. Senza sottostare al via libera delle varie agenzie europee. Così il protagonista ha raccontato la sua storia due giorni orsono su Facebook.

«9 dicembre 2020, momento storico. Questo è il più bel regalo di Natale: per te e per me». Parole a commento del selfie del primo italiano vaccinato. Il ragazzo ha pubblicato la foto sulla propria bacheca Facebook.

La gioia del primo italiano vaccinato: “Grazie a Dio, sto a Londra”

Il diretto interessato si chiama Paolo Ciardelli. È un fisioterapista piacentino di 28 anni che da aprile dell’anno scorso lavora in un ospedale del centro di Londra, il St. Thomas. Se non è il primo in assoluto, è sicuramente il primo italiano vaccinato a farlo sapere pubblicamente. Al fisioterapista piacentino, infatti, è stata somministrata giovedì la prima delle due dosi del vaccino Pfizer-BioNTech in quanto membro dello staff sanitario dell’ospedale inglese. «L’unico vero vaccino dichiarato sicuro», commenta Ciardelli in una video intervista rilasciata al quotidiano online ilPiacenza.it. «Tra 21 giorni mi inietteranno la seconda dose, dopodiché arriverò all’immunità. Spero cambino quindi le linee guida: mi hanno rilasciato il cartellino che attesta la mia vaccinazione, e desidero tornare in Italia dalla mia famiglia, tornare a viaggiare normalmente senza quarantene perché posso dimostrare di essere vaccinato e protetto».

Zaia: “Sui vaccini l’Europa sta facendo una figuraccia”

Proprio sui vaccini, ha denunciato nei giorni scorsi Luca Zaia, l’Europa ha fatto un pessima figura. «La Gran Bretagna sta già vaccinando. E se la grande Europa arriva dopo un Paese che non è più in Europa,  allora vuol dire che qualcosa non va. Noi stiamo arrivano da europei da ‘buoni ultimi’». Il presidente veneto ha infatti notato: »Non si capisce perché dobbiamo aspettare l’autorizzazione dell’Ema dopo che i vaccini sono stati certificati dalla Fda americana, il più grande ente autorizzativo a livello internazionale: c’è una possibilità che l’Ema possa dire di no ai vaccini che stanno già utilizzando in mezzo mondo?». Impossibile dargli torto.

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