Massa Carrara, arrestati politici e gestori di coop. Testimonianze choc: “Bimbi fragili calmati con i farmaci”

Massa Carrara è sotto choc per l’inchiesta sul mondo dell’accoglienza che ha scoperchiato un vaso di Pandora terrificante. Le vittime purtroppo sono bambini ospitati – da soli o con i propri genitori – in case famiglia. E al centro di tutto c’è un sistema corruttivo, con personaggi vari legati al mondo della politica locale, della sanità e della gestione di strutture protette per minori. L’operazione dei Carabinieri, denominata “Accoglienza”, ha portato a decine di perquisizioni e a 8 arresti domiciliari di Enrico Benassi, Tamara Pucciarelli e Alessio Zoppi, rappresentanti della cooperativa apuana Serinper, del sindaco Filippo Bellesi di Villafranca, della dirigente Asl Rosanna Vallelonga, dei funzionari di enti locali Mauro Marcelli e Paola Giusti e del giudice onorario Rosa Russo del Tribunale dei minori di Firenze. Sono tutti accusati di corruzione e traffico di influenze illecite.

Massa Carrara, bambini vessati e “usati” per profitto

Ma nell’indagine della Procura di Massa risultano coinvolti anche il presidente della Provincia di Massa Carrara Gianni Lorenzetti, il presidente del consiglio comunale di Massa Stefano Benedetti e il consigliere comunale di Montignoso, Marino Petracci (Pd). Si parla di cibo di qualità scadente e insufficiente, di giacigli di fortuna e di condizioni igienico-sanitarie allucinanti. Ma anche di vessazioni e minacce. “Un bimbo era stato imbottito di calmanti perché non desse più problemi. A Natale? Poverini, si erano vestiti bene, pensavano di fare festa: nel piatto del cenone però hanno trovato soltanto insalata e un surgelato”, ha dichiarato una professionista dei servizi sociali. L’aspetto senz’altro più inquietante è quello relativo alle violenze sui minori ospiti delle strutture di accoglienza.

Dall’inchiesta emergono infatti dettagli agghiaccianti: bimbi fragili usati per mero profitto e gestiti in modo tale che non dessero “problemi”. Come riportato da La Nazione, alcune testimonianze sono particolarmente da brividi: “I vicini delle strutture di Aulla non hanno mai visto i bimbi fuori a giocare. E pensare che hanno anche un giardino molto grande. Per poi non parlare dell’alimentazione: il frigorifero era quasi sempre vuoto, facevano la spesa una volta la settimana e molte volte capitava che i bimbi dovessero dividersi i pasti. Mi ricordo un adolescente particolarmente agitato: lo hanno imbottito di tranquillanti perché si calmasse e non desse più problemi“.

La cooperativa Serinper sotto inchiesta

Le indagini hanno messo in luce “gravissime violazioni degli standard minimi richiesti, consistenti, ad esempio, nel somministrare agli utenti – anche minori – cibo di scarsa qualità e in quantità insufficienti, nel non garantire condizioni igienico-sanitarie adeguate e assistenza di personale qualificato, nel far dormire i minori in giacigli di fortuna, nonché nel vessarli con continue minacce e sottoporli a manovre di costrizione fisica denominati ‘contenimento’. Il tutto, approfittando, da un lato, del fatto che i soggetti preposti al controllo erano stati corrotti dai gestori con assunzioni ‘di comodo’ e, dall’altro, della situazione di debolezza degli utenti, impossibilitati a ribellarsi ed esplicitamente minacciati, nel caso avessero denunciato queste gravissime condotte, di ritorsioni”.

Secondo gli investigatori, le società coinvolte hanno visto “negli anni moltiplicarsi il proprio volume di affari ed i relativi introiti costituiti integralmente dal pagamento di rette direttamente da parte di Enti pubblici. Più in particolare, la cooperativa Serinper, che nell’anno 2011 aveva dichiarato redditi per circa 200 mila euro ha, nell’anno 2017, portato i propri ricavi a 2.740.000,00, aumentandoli così di circa tredici volte”.

Alessandro Della Guglia

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