Recovery Plan, troppi scontri: salta il CdM. Matteo Renzi a Giuseppe Conte: “Rottura? Spero no ma temo di sì”

Troppi scontri sul Recovery Plan e il Consiglio dei ministri, previsto per oggi 8 dicembre alle 15, slitta. A causare l’ennesimo rinvio è lo stallo sulla task force che dovrà gestire i fondi europei. Il muro contro muro vede Italia Viva protagonista. Tra le tante accuse mosse da Matteo Renzi a Giuseppe Conte quella dei “pieni poteri” che il premier assumerebbe. I renziani infatti ritengono che la struttura ideata a Palazzo Chigi sia una sorta di commissariamento dei ministri. La governance pensata dal premier vede il coinvolgimento del Mef e del Mise e quello di una cabina di regia supportata da sei manager. 

Pesantissime le parole di Matteo Renzi al Tg2: “La struttura di Conte pensa a moltiplicare le poltrone ma non va a dare una mano ai disoccupati, ai negozi chiusi a chi soffre. Se le cose rimangono come sono voteremo contro. Per noi un ideale vale più di una poltrona. Circa il rischio di una rottura, spero proprio di no, ma temo di sì”, ha tagliato corto il leader di Italia Viva, paventando di fatto la crisi di governo.

E ancora, sul premier: “Insistere su una misura che sostituisce il governo con una Task force, la seduta del Parlamento con una diretta su Facebook e che addirittura pretende di sostituire i servizi segreti con una fondazione privata voluta dal premier significa una follia. Noi abbiamo mandato Salvini per non dargli i pieni poteri, ma non è che li diamo a Conte”, ha concluso Renzi.

La notizia del rinvio del CdM arriva pochi minuti dopo le parole piovute della Germania. Il paese di Angela Merkel ha fatto arrivare attraverso il ministro tedesco per gli Affari europei, Michael Roth, un richiamo all’Italia e ai Paesi in ritardo sul piano per l’utilizzo dei fondi Ue. Tra i punti salienti lo sconcerto e la disapprovazione per i troppi ritardi dell’esecutivo giallorosso: “Abbiamo concordato un pacchetto di recupero molto consistente a luglio, sarebbe irresponsabile ritardare ulteriormente il sostegno essenziale ai nostri cittadini. Dobbiamo sbloccare rapidamente il sostegno finanziario che è così critico per molti Stati membri”.

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