Il vescovo di Mazara: “Liberate i pescatori in Libia anche con la forza”. FdI: “Di Maio evanescente e inadeguato”

Sui pescatori in Libia, detenuti da oltre cento giorni, interviene anche il vescovo di Mazara del Vallo. E perfino il prelato arriva a chiedere l’uso della forza. Addirittura dei “corpi speciali”. Mentre Fratelli d’Italia chiama in ballo l’evanescente ministro degli Esteri, Luigi Di Maio. Tanto da sollecitarne le dimissioni. E Giorgia Meloni ribadisce: “FdI è al fianco dei marittimi e delle loro famiglie. Il governo non perda altro tempo”.

“Quella che è stata compiuta è un’ingiustizia, perché non ci sono ragioni che giustificano questo durissimo e gravissimo atto di ostilità”. Il Vescovo di Mazara del Vallo, monsignor Domenico Mogavero, a quasi 100 giorni dal sequestro dei 18 pescatori siciliani trova parole dure per definire l’azione compiuta dall’esercito di Haftar. “Quello che fino ad ora è stato consentito ai familiari”, dice riferendosi alle due brevi telefonate consentite tra i parenti e i sequestrati “è davvero troppo poco. Ora diciamo basta: è ora che chi di dovere intervenga, anche con corpi speciali, affinché i pescatori possano fare rientro nelle loro famiglie”.

Per monsignor Mogavero il “caso” dei 18 pescatori riporta alla luce l’annosa questione delle acque internazionali: “Chi ha la responsabilità deve impegnarsi affinché questi episodi non si ripetano più; in altri tempi abbiamo tollerato episodi simili che si sono conclusi in tempi molto più.

Meloni: “FdI è con le famiglie dei pescatori prigionieri in Libia”

“E dopo 100 giorni il governo non ha ancora riportato a casa i pescatori italiani prigionieri in Libia. Il Natale si avvicina e le loro famiglie non hanno ancora riabbracciato i propri cari. Fdi è al loro fianco: basta perdere tempo, riportiamoli a casa”. Lo scrive in un tweet il presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, che linka l’intervista della moglie di uno dei pescatori, che denuncia: “Governo incapace”.

Delmastro: “Sui pescatori in Libia Di Maio evanescente”

“Sono passati 100 giorni da quando i nostri pescatori di Mazara sono in mano ai libici. Di Maio continua a nascondere tutta l’insostenibile leggerezza del suo ruolo dietro appelli alla calma e alla segretezza delle trattative. Purtroppo l’evanescenza del Ministro degli Esteri, più impegnato a giustificare l’ennesima piroetta sul Mes che a salvaguardare gli italiani nel mondo, emerge drammaticamente in queste ore. Di Maio chieda immediatamente l’intervento dell’Europa e di tutte le nazioni europee, fra cui la Francia, alleata di Haftar, per risolvere immediatamente e pacificamente la liberazione dei nostri marittimi. Non è possibile fingere di non sapere che Macron riconosce l’autorità di Haftar, diversamente il Ministro tragga le conclusioni: siamo al sequestro da parte di privati che, come tali, sono piena e flagrante permanenza di reato che giustifica qualsivoglia intervento italiano”. Lo dichiara Andrea Delmastro, deputato di Fratelli d’Italia e capogruppo Fdi in commissione Esteri.

Balboni (FdI): “Di Maio si vergogni e si dimetta”

“È inaccettabile il silenzio misto a disinteresse di questo governo verso i nostri pescatori che da cento giorni sono nelle mani delle autorità libiche. Un sopruso oltre che una palese violazione delle leggi a cui questo governo pavido e incapace non è stato finora in grado di opporre una seria azione diplomatica. Fratelli d’Italia sta denunciando sia in Aula e sia nel Paese questa indecenza, ma finora non abbiamo avuto alcuna risposta ufficiale. Basta chiacchiere e telefonate. Il ministro Di Maio, il quale dovrebbe soltanto vergognarsi della propria inerzia, se non è capace di affrontare questa vicenda si faccia da parte”. Incalza il senatore di Fratelli d’Italia, Alberto Balboni, vicepresidente della Commissione Giustizia.

Latorre solidale coi pescatori siciliani: “So cosa si prova”

“Un affettuoso abbraccio” dal marò Massimiliano Latorre ai pescatori siciliani detenuti in Libia “ed alle loro famiglie. Provo tanto dolore e profonda tristezza, potendo ben comprendere cosa essi e le loro famiglie stiano patendo, avendo vissuto in prima persona l’ingiusta privazione della libertà”, dice Latorre all’Adnkronos, a quasi 100 giorni dal sequestro dei 18 marittimi mazaresi. La speranza di Latorre, che insieme all’altro fuciliere di Marina Salvatore Girone è stato trattenuto per anni in India, è “che al più presto possano ritornare nelle loro case tra i loro affetti più cari”.

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