Torino, il murales dedicato a Mishima fa impazzire la sinistra: “Violento e nazionalista”

E’ polemica sul murales dedicato allo scrittore giapponese Yukio Mishima ultimato a Torino su una parete a Parco Dora, vicino all’area dello skate park. Ad arricciare il naso è ovviamente la sinistra cittadina. Una tale opera rischierebbe – a detta delle forze politiche progressiste sabaude – di essere strumentalizzata «dall’estrema destra per veicolare messaggi militaristi e nazionalisti». Lo riporta TorinoToday.

Il murales di Mishima e il mal di pancia dei progressisti

Il murales, realizzato dall’artista Angelo Barile e patrocinato dalla Regione, raffigura il grande sole rosso nascente della bandiera giapponese trafitto da una spada di samurai. Vuole chiaramente rappresentare il suicidio, avvenuto il 25 novembre del 1970 e concepito, pianificato e messo in atto nel nome della tradizione e dei valori dell’impero del Sol Levante. Decisamente troppo per le beghine sinistroidi, che vi hanno intravisto un chiaro tentativo di esaltazione del gesto suicida dello scrittore.

Morto per le motivazione sbagliate (secondo la sinistra)

Va da sé che se Mishima si fosse ammazzato perché era depresso, nessuno probabilmente avrebbe battuto ciglio. Ma sono le ultime parole del poeta, quelle che accompagnarono il suo seppuku, a dare tanto fastidio ai sinceri democratici: «Dobbiamo morire per restituire al Giappone il suo vero volto! È bene avere così cara la vita da lasciare morire lo spirito? Che esercito è mai questo che non ha valori più nobili della vita? Ora testimonieremo l’esistenza di un valore superiore all’attaccamento alla vita».

“Messaggi faziosi e sbagliati”

Un coacervo di valori incondivisibili per Marco Novello, presidente della Circoscrizione 5: «Credo che per ricordare una delle maggiori figure della letteratura del 900 questo non sia il messaggio più adeguato. Penso sarebbe stato possibile farlo in altro modo», ha commentato. Nel murales alla memoria di Mishima troppi richiami al militarismo e ai valori tradizionali. «Ritengo grave – gli ha fatto eco Simone Ciabattoni di Torino in Comune La Sinistra, della Circoscrizione 4 – che si ricorra ad una simbologia e a messaggi di questo tipo, faziosi e sbagliati, per iniziativa della Regione Piemonte. L’opera in queste ore é in fase di realizzazione presso il Parco Dora, un luogo simbolo della tradizione operaia della città oggi diventato oggetto di profonda riqualificazione».

«Nei mesi passati  – ha aggiunto  – abbiamo presentato diversi atti istituzionali in Consiglio  di Circoscrizione 4 che orientassero le politiche pubbliche in interventi che migliorassero la socialità del territorio e che cercassero una risposta rispetto all’esigenza di maggiori servizi pubblici nel quartiere».

La sinistra vuole insegnare come si approfondisce Mishima

Il succo del discorso è: approfondite pure la figura di Mishima, ma deve essere la sinistra a dirvi come farlo. «Al Parco Dora e aree limitrofe serve un luogo di aggregazione, una scuola e un poliambulatorio non messaggi che osannano la lotta imperialista». E perché no? Non è dato di sapere perché i due elementi non possano incrociarsi. «Sia chiaro, é legittimo che si organizzi un approfondimento storico, letterario-culturale di Mishima  proprio per evitare che venga ricordato unicamente per il suo ultimo gesto di spada e che venga strumentalizzato dall’estrema destra per veicolare messaggi militaristi e nazionalisti». Che è il succo di tutto il discorso sinistroide, al netto di una poco credibile preoccupazione per «l’esaltazione di un gesto suicida».

Cristina Gauri

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