Calabria, Giuseppe Conte incassa altri due rifiuti: il “no” di Tronca e D’Andrea

Il fallimento di Giuseppe Conte e del governo sulla Calabria. La vicenda è nota e grottesca: non si trova il commissario alla sanità per la gestione dell’emergenza coronavirus. In pochi giorni si è passati dal generale Saverio Cotticelli, il quale scopre in tv di dover fare il piano anti-Covid, a Giuseppe Zuccatelli, un no-mask convinto. Così si ripiega su Eugenio Gaudio, fermato dalla moglie, almeno così dice, perché alla signora non piace Catanzaro. Tre commissari fatti fuori nel giro di 15 giorni. E ora, si apprende, il premier sta incassando una sfilza di “no”. Si parte dal rifiuto dell’ex prefetto Francesco Paolo Tronca, figura ritenuta idonea per gestire una situazione così complessa. Un uomo delle istituzioni in grado di usare il pugno di ferro. Ma secondo quanto rivelato da La Stampa, avrebbe incontrato a pranzo Pierpaolo Sileri per poi declinare l’offerta direttamente con Conte. E ancora, Federico Maurizio D’Andrea, ex ufficiale della Guardia di Finanza e investigatore ai tempi di Mani Pulite. Anche questo un nome su cui erano tutti d’accordo, ma avrebbe accettato l’offerta dell’esecutivo solo a tempo non indeterminato. Secondo quanto riportato da Repubblica, i suoi paletti avrebbero complicato il suo arrivo in Calabria. Insomma, con tutta probabilità un altro no. Una vicenda, quella della Calabria, che la dice lunga sui tempi di reazione di Giuseppe Conte nel risolvere i problemi.

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