Giulio Tarro: «Si continua a sbagliare e a non dire la verità sul Covid, persino sulle terapie intensive»


Non demorde, Giulio Tarro. È fermo nelle sue idee. In una serie di interviste sostiene con forza che sul Covid si sta diffondendo terrore e si stanno facendo scelte sbagliate. «La presunta “alta mortalità” sarebbe dovuta non certo a un virus più cattivo ma alla sottostima del numero dei contagiati». E spiega: «I contagiati da Covid non sono quelli conteggiati basandosi solo sui tamponi diagnostici effettuati dalla Regioni. Le stime più attendibili prospettano, al pari delle periodiche epidemie influenzali, fino a dieci milioni di contagiati solo in Italia».

Giulio Tarro: «Si fa troppa confusione»

«A questo dato sicuramente non marginale se ne deve aggiungere un altro», dice il virologo di fama internazionale a Ciociaria Oggi. Un elemento cioè che chiarirà la questione. «In base ai primi dati dell’Istituto Superiore di Sanità di cartelle cliniche relative ad esami eseguiti su presunte vittime da Covid19, abbiamo che in 909 casi solo 19 sono da attribuirsi come causa diretta e reale al Sars-CoV2». Col tempo, «rispetto alle analisi iniziali, dove  c‘era un’attenta analisi delle cartelle cliniche dei pazienti, si è forse fatto confusione tra persone con coronavirus e persone morte di coronavirus».

L’enorme numero dei tamponi

«Nel confrontare i dati di marzo e di ottobre si è vista l’importanza di contare i nuovi positivi. E di tenere presente l’enorme numero di tamponi fatti ora rispetto ad allora». Infatti, sottolinea Tarro, c’è «una netta differenza delle percentuali dei casi positivi rispetto al numero dei tamponi adesso utilizzati».

Giulio Tarro spiega il nodo delle terapie intensive

Un discorso a parte riguarda le degenze delle terapie intensive. «Ancora una volta bisogna ribadire che non vi sono differenze tra l’inizio e la fine del mese di ottobre. I pronto soccorso pieni», specifica il virologo, «non rappresentano un “disastro” visto che il 60% dei pazienti è in codice verde. I ricoveri nelle terapie intensive sono principalmente dovuti ad altre circostanze. Un soggetto potrebbe essere stato intubato anche a seguito di un incidente stradale o sul lavoro. E solo dopo il tampone risultare anche positivo al Covid-19».

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