Speranza sbotta con le Regioni: “La mia pazienza ha un limite”

Guai a sollevare dubbi, incongruenze e incertezze sui Dpcm. Altrimenti Roberto Speranza si indispettisce, si inalbera e poi finisce per perdere la pazienza.

Lo abbiamo sempre visto molto diplomatico e cauto, ma in questi giorni frenetici – probabilmente sotto stress – non si è fatto mancare momenti di nervosismo. I rapporti con i governatori sono sempre più tesi soprattutto dopo la suddivisione dell’Italia in tre aree di pericolo che, stando al loro giudizo, sarebbe avvenuta sulla base di dati vecchi e non aggiornati. Ecco perché la reazione del ministro della Salute è stata furibonda: “Sono arrivati attacchi oltre il limite”. Oggi interverrà in Parlamento e farà un appello generale alla responsabilità, ma dietro le quinte – riferisce La Repubblica – si è già sfogato abbastanza: “C’è un limite anche alla mia mitezza, anche alla mia pazienza”.

Molte Regioni hanno fatto sapere di essere state informate solamente con un messaggio, mentre il premier Giuseppe Conte era in televisione. Tuttavia il titolare del dicastero di via Giorgio Ribotta ritiene che siano accuse inaccettabili e non riesce a comprendere come si possano negare le curve epidemiologiche: “​È surreale che anziché assumersi la propria parte di responsabilità, ci sia chi faccia finta di ignorare la gravità dei dati dei propri territori”. Nella giornata di ieri i numeri non sono stato affatto belli: raggiunto il numero record di 34.505 nuovi casi e i nuovi decessi hanno toccato quota 445. “Le misure che abbiamo preso sono dure, ne sono consapevole. Sappiamo di imporre sacrifici alla gente, ma non c’è altro modo”, confessa il capo delegazione di Liberi e uguali.

Ore pesanti per Speranza

Nessuna scelta politica, nessun arbitrio: le decisioni sono frutto dell’elaborazione dei dati che arrivano dalle Regioni, sostiene a gran voce Speranza. Numeri che confluiscono nel database dell’Istituto superiore di sanità per poi elaborare nuove ordinanze. Pertanto non ci sta a chi lo indica come “irresponsabile” nella scelta di chiudere i territori con decine di milioni di abitanti in casa. Nello specifico non si capacita delle polemiche avanzate da Lombardia e Piemonte, dove il Coronavirus corre rapidamente. “Parliamo di Regioni con l’Rt sopra il due. Ecco, noi sappiamo che Merkel parla di situazione fuori controllo quando l’Rt è sopra l’1,3”.

“Non è che scelgono il lockdown perché hanno piacere, ma perché a volte queste restrizioni sono l’unica strada possibile”, ha dichiarato tirando in ballo le decisioni di Angela Merkel, Emmanuel Macron e Boris Johnson. La sua convinzione è che nei prossimi giorni tutto questo sarà dimostrato. Per Speranza sono indubbiamente ore pesanti, tra accuse ricevute e pasticci addossati ad altri. Il caos relativo ai numeri comunicati dalle Regioni arriva pure sul tavolo della Conferenza Stato-Regioni, con il ministro Francesco Boccia (Affari regionali) che non accetta critiche al suo governo: “I dati sono un fatto oggettivo. Se non sono corretti, ci sono due alternative: o è un errore di chi li ha trasmessi, o abbiamo un problema di altra natura”.

il giornale.it

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