Lampedusa di nuovo sotto assedio. Più di mille clandestini sbarcati in due giorni

Non si arresta l‘ondata di clandestini che nelle ultime ore sta letteralmente assediando l’isola di Lampedusa. Sembra ormai di rivivere quel drammatico agosto del 2016 dove in 4 giorni l’isola fu travolta da sbarchi continui – 13mila immigrati nei 4 giorni centrali del mese. Così, mentre è in atto il tira e molla fra esecutivo e Regioni sulle ulteriori misure restrittive che gli italiani saranno costretti a subire per «appiattire la curva» del contagio, ai clandestini viene srotolato il tappeto rosso all’interno dei nostri confini. Agli sbarchi della giornata di ieri, che ha visto l’approdo di sette imbarcazioni cariche complessivamente di 400 immigrati, si sommano così i 15 barconi delle ultime ore, con il loro «prezioso carico» (Saviano dixit) di quasi 670 clandestini. 

Secondo quanto riportato da Agi le ultime tre imbarcazioni (da cui sono scesi circa 200 stranieri) sono arrivate stamattina. A far scattare le operazioni di soccorso sono stati gli uomini delle Fiamme Gialle e della Guardia Costiera, reduci da una nottata incandescente che li ha visti intercettare e trainare all’interno del molo Favarolo altri nove barconi. Altri tre mezzi con clandestini a bordo sono invece riusciti a raggiungere la riva e sbarcare in modo autonomo. In totale, come detto sopra, sono 670 le persone – si ipotizza partite tutte dalla Tunisia – che hanno guadagnato il loro ingresso entro i nostri confini. Se si aggiungono i 400 arrivati a domenica, fanno più di mille clandestini in poco meno di 48 ore. E l’hostpot di contrada Imbriacola può contenere solo un centinaio di ospiti. Per decomprimere la pressione sulla struttura ormai al collasso ieri 129 degli immigrati sono stati fatti salire a bordo della nave-quarantena Suprema. Ma si tratta di una misura tampone, in un periodo di mare calmo che invoglia gli scafisti a predisporre partenze in massa; nelle prossime ore, quindi, potrebbero arrivare nuovi barconi sovraccaricando ulteriormente l’isola.

Cristina Gauri

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