Rivolta a Milano, negli scontri anarchici e immigrati. Ma Open tira fuori i neofascisti

In tutta Italia, da nord a sud, stanno andando in scena manifestazioni contro le restrizioni imposte da Dpcm governo. Una rabbia crescente generata in particolare dalle chiusure alle 18 che ammazzano l’economia e affossano categorie di lavoratori già stremate dal lungo lockdown primaverile. La gran parte delle manifestazioni sono state del tutto pacifiche, ma non si può dire lo stesso di quanto successo ieri sera a Milano. Nel capoluogo lombardo circa duecento persone, al grido di “Libertà, Libertà” e “Vogliamo i soldi”, hanno sfilato lungo corso Buenos Aires. La protesta è però degenerata in una guerriglia urbana, con lanci di petardi, pietre e bottiglie di vetro. Alcuni manifestanti hanno messo a ferro e fuoco le vie del centro devastando i dehors dei locali e tentando pure un assalto sotto la sede della Regione Lombardia, respinto dalle forze dell’ordine.

Il titolo di Open

La polizia ha denunciato in tutto 28 persone (13 sono minorenni) per danneggiamento e violenza a pubblico ufficiale. Diciotto sono italiani e dieci stranieri, nessuno dei quali appartenente a gruppi politici conosciuti. L’unica persona denunciata che fa riferimento a una chiara ideologia è una ragazza anarchica. Peccato che Open, giornale online fondato da Enrico Mentana, abbia pensato bene di titolare così un articolo sulla manifestazione di ieri: “Protesta a Milano contro il lockdown, dietro scontri e molotov in strada neofascisti, ultras e ragazzi dalle periferie: 28 denunciati”. Un titolo indecente perché tra gli arrestati non risultano esserci neofascisti. Dunque perché fare disinformazione in questo modo? Forse nel pezzo in questione Open fornirà dettagli precisi da cui si evince con certezza la presenza in piazza di appartenenti a gruppi politici di “estrema destra”? Neanche per sogno, anzi.

I denunciati 

Ci dice, come suddetto e riportato dalle agenzie, che “tredici dei denunciati sono minorenni, alcuni con piccoli precedenti penali. Diciotto sono italiani e dieci stranieri. Denunciata anche una ragazza anarchica, mentre gli altri non farebbero riferimento ad alcuna ideologia. In strada, del resto, non c’erano sigle politiche precise”. Già, dunque perché menzionare neofascisti e ultras nel titolo? Secondo Open “anche con le mascherine e i cappucci erano riconoscibili esponenti di diversi gruppi di estrema destra che, soprattutto nella prima fase della manifestazione lungo corso Buenos Aires, hanno avuto un ruolo di coordinamento”. Ah sì? E le prove quale sarebbero? Chi avrebbe riconosciuto esponenti di “diversi gruppi di estrema destra”? E di quali gruppi parliamo? Curioso poi, non fosse del tutto fuorviante, apprendere che addirittura dei gruppi di estrema destra hanno avuto un ruolo di coordinamento in una protesta in cui è stata arrestata una ragazza anarchica.

Slogan in arabo

Ma Open va oltre e scrive che “a una certa distanza c’erano i più giovani, compresi i ragazzi stranieri che cantavano in gruppo slogan francesi tipici delle rivolte nelle banlieue”. Molte testate, anche locali, riferiscono di giovani che parlavano in arabo e tra gli arrestati ci sono dieci stranieri. Quindi l’estrema destra avrebbe coordinato una protesta di immigrati? L’ineffabile giornale fondato da Mentana parla infine di una “cerniera” composta da “ultras di Inter e Milan, ma anche di altre squadre”. Anche in questo caso è una notizia priva di riscontri, perché al momento non risultano fermati riconducibili al mondo del tifo calcistico. Le indagini avviate dalla Procura di Milano ci diranno di più, intanto però l’unica cosa certa è che Open ha fatto pura disinformazione.

Alessandro Della Guglia

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