Il centrodestra al contrattacco: “Dpcm di Conte passi in Parlamento”

Il centrodestra non ci sta e fa quadrato contro l’ultimo Dpcm emanato dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte.

La nuova e ulteriore stretta voluta dal governo giallorosso per contenere l’aumento dei contagi, come abbiamo raccontato, ha portato alla chiusura di numerose attività come piscine, palestre, teatri e cinema, e quella anticipata – alle ore diciotto – di bar e ristoranti.

Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia chiedono che l’inquilino di Palazzo Chigi riferisca quanto prima in Parlamento e che le misure siano sottoposte al voto delle Camere in modo tale che tutte le forze di maggioranza si prendano le responsabilità delle proprie scelte. Così l’opposizione chiede una discussione parlamentare urgente e passa al contrattacco, dopo un vertice tenutosi in giornata al quale hanno preso parte Matteo Salvini, Giorgia Meloni, Antonio Tajani e anche Silvio Berlusconi, collegato via zoom con gli alleati; al summit, da quanto emerge, hanno preso parte anche i i due vice leghisti Giancarlo Giorgetti e Andrea Crippa, il vice presidente del Senato di FdI, Ignazio La Russa, e la senatrice di FI, Licia Ronzulli.Ecco chi c’è davvero dietro al Dpcm che ha scatenato l’ira

Durante il summit, in cui non si sarebbe stato affrontato il nodo delle candidature in vista delle delicati e importanti Amministrative del 2021 – basti pensare alla corsa per il nuovo sindaco di Milano e di Roma – gli esponenti di punta dei tre più grandi partiti di opposizione hanno espresso grande preoccupazione per il momento che sta attraversando il Paese, per l’impatto economico e sociale della pandemia e per le proteste che ritengono non vadano in alcun modo sottovalutate, oltre che per i provvedimenti adottati dall’esecutivo giallorosso.Renzi boccia Conte: “Chiederemo di cambiare il Dpcm”Secondo Lega, FdI e FI, la maggioranza di Movimento 5 Stelle e Pd deve prendersi le proprie responsabilità; lo stesso – dicono – vale per chi sta “giocando” a fare l’opposizione interna, e qui il riferimento è ovviamente a Matteo Renzi e alla sua Italia viva. Ed è da qui che nasce la richiesta urgente di un voto parlamentare sulle misure.

“Esprimiamo forte sorpresa per il fatto che fino a giovedì il presidente del Consiglio non venga a riferire in Parlamento. E troviamo assurdo che lo faccia limitandosi a rendere un’informativa quattro giorni dopo l’entrata in vigore delle nuove misure: vogliamo analizzare e votare le misure punto per punto”, la dichiarazione post-vertice di Ignazio La Russa. Giovedì il premier Conte sarà sì in Parlamento, ma al momento in agenda è prevista una “semplice” informativa nell’aula di Palazzo Madama per ragguagliare i senatori e il Paese delle misure adottate nel fine settimana con l’ultimo ed ennesimo Dpcm.

il giornale.it

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