Nuovo Dpcm, anche Catania alza la testa: centinaia di persone protestano in centro

 E’ una domenica come tutte le altre nella cittadina etnea. Tuttavia, come in ogni altra parte d’Italia, la città è attraversata dalla notizia del nuovo Dpcm. Le restrizioni, che partiranno dal 26 ottobre e che dureranno fino al 24 novembre, impatteranno in modo diretto tutte le attività di ristorazione e chi si occupa del wellness connesso alle attività sportive. Un duro colpo, un boccone amaro che sopraggiunge dopo aver vissuto l’iniziale lockdown primaverile.

Catania alza la testa

Il popolo catanese, già alla vigilia dell’ultima domenica senza Dpcm restrittivo, si organizza per dire no alle chiusure. Nasce un movimento che sui social lancia un messaggio di riunione: «Tu mi chiudi, Tu mi paghi». Il punto d’incontro, per tutti coloro volessero partecipare, sono i panorami in stile barocco della storica via Etnea nel cuore del centro storico di Catania.

L’inizio della manifestazione

Ore 22.00. Via Etnea, in corrispondenza del palazzo della prefettura catanese, una folla nutrita e con fortissimo spirito pacifico prende parte al dissenso che in contemporanea coinvolge diversi capoluoghi di provincia siciliani. Il clima è disteso ma gli animi sono quelli di chi non è più d’accordo con le nuove misure restrittive. Si avvicendano, parlando ad un megafono, molti rappresentanti di categoria. Il sentimento che accende i cuori è quello di chi ha investito moltissimo denaro per adeguarsi alle normative anti coronavirus, di coloro che hanno intensificato gli sforzi nell’ultimo periodo e che oggi si trova a chiudere.

Si urla Libertà, si grida la necessità al lavoro

La gente che è scesa in strada sente il bisogno di gridare la necessità al lavoro. Le misure di sicurezza hanno previsto l’impiego di forze dell’ordine in assetto anti sommossa, tuttavia i rappresentanti della manifestazione hanno più volte indicato che la matrice ideologica della manifestazione sarebbe rimasta – e lo è stata – del tutto pacifica. Gli scontri avvenuti a Napoli hanno dimostrato che con la violenza non si ottiene nulla ed il popolo imprenditoriale catanese, nella serata del 25 ottobre, ha dimostrato una ferma disciplina nonostante l’amarezza delle decisioni governative. In contemporanea a Siracusa ed a Palermo simili manifestazioni si verificano nei centri città.

Rosario Lanzafame 

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