La casa brucia e Di Maio rispolvera la retorica anticasta: “Tagliamo gli stipendi ai parlamentari”

Impennata di contagi, lockdown mascherato, economia e imprese in ginocchio. E cosa fa Luigi Di Maio? Gioca con la demagogia più spicciola. E  torna all’attacco con il mantra grillino della riduzione dello stipendio ai parlamentari.

Di Maio ricomincia con la retorica anticasta

“Se chiediamo ai cittadini di fare sacrifici, allora dobbiamo essere pronti anche noi a farne”. Così l’ultimo post su Facebook del ministro degli Esteri. Che torna a sventolare la bandiera dell’anti-casta mentre la casa brucia. ” La politica in una situazione del genere, davanti a una crisi globale senza precedenti con 42 milioni di casi nel mondo dall’inizio della pandemia, deve dare un segnale chiaro alla popolazione. Per ristabilire un canale di fiducia con i cittadini”.   La preoccupazione del capo della diplomazia italiana in queste ore di allarme sociale e nuove restrizioni è quella di lisciare il pelo agli elettori. Invece di puntare i piedi in consiglio dei ministri perché il governo risarcisca le attività  imprenditoriali chiuse per ‘editto regio’ del premier. Invece di occuparsi della scuola messa in ginocchio dalla didattica a distanza, dei coprifuoco che stravolgono il tessuto sociale. Dei commercianti, artigiani, piccoli imprenditori, titolare di impianti sportivi, operatori culturali in preda alla disperazione, degli ospedali fuori controllo.

“Tagliamo gli stipendi ai parlamentari, diamo il buon esempio”

“Riprendiamo la discussione iniziata a marzo”, dice il marziano Di Maio, quando scoppiò la pandemia. Tagliamo gli stipendi dei parlamentari ed eliminano qualsiasi tipo di privilegio della politica. Mentre ci sono persone che soffrono a causa del virus, è inaccettabile che i politici continuino a guadagnare 15mila euro al mese. Sono troppi”. Ma davvero è la priorità del Paese? Ma davvero la soluzione è risparmiare qualche spicciolo? “E adesso ci aspettiamo un segnale rapido e concreto da parte di tutte le forze parlamentari, sia di maggioranza che di opposizione. Il Movimento già c’è. Gli altri?”. Un appello ridicolo. Quell’opposizione ignorata sistematicamente al momento delle decisioni cruciali ora dovrebbe rispondere sugli attenti alla retorica grillina?

Oggi lo stipendio dei parlamentari, ieri il solenne annuncio in diretta Facebook dell’imminente Ddpcm. Con il piglio del salvatore della patria. “Quello che stiamo per decidere ha lo scopo di scongiurare la tragedia che abbiamo vissuto a Bergamo. Cn i camion dell’esercito che trasportavano le bare dei nostri concittadini. Adesso abbiamo l’esigenza di adottare misure più stringenti per permettere alle nostre famiglie di passare insieme il Natale. E ai nostri commercianti e imprenditori di passare un Natale più sereno”.  Senza pudore. Basta dare un’occhiata ai commenti in calce alla diretta per capirlo. “Ma questo ancora parla? E’ lui che ci ha messo nelle bare” è uno dei più delicati.

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