CasaPound sul Monte Bianco riconquista i confini “rubati” dalla Francia: “Questa è Italia” (Foto)

 Proprio mentre in diretta televisiva il premier Conte chiudeva l’Italia con un nuovo Dpcm che di fatto sancisce il lockdown e la morte di migliaia di imprese italiane, una spedizione di una trentina di militanti di CasaPound è salita ieri sul Monte Bianco, invadendo il ghiacciaio francese, per rivendicare i confini nazionali italiani, «scippati dalla Francia nel più completo disinteresse del governo italiano». Sul monte più alto d’Europa, la spedizione alpinistica delle tartarughe frecciate ha quindi tracciato con vernice rossa la scritta «ITALIA» proprio nella zona contesa dai due Stati, accendendo fumogeni tricolori visibili anche dalle vallate francesi, e piantando nuovamente una grande bandiera italiana per ridelimitare e ripristinare il confine storico nazionale.

La disputa

Quella che sembrava solo una surreale disputa burocratica si sta trasformando in un affare di Stato che vede contrapposte Italia e Francia. Nel 2019 i sindaci dell’Alta Savoia, in Francia, avevano emanato delle ordinanze di divieto di parapendio sul Monte Bianco, finendo però per uscire dalla competenza territoriale e arrivando quindi a dettare il divieto anche sul versante italiano. La questione degli esatti confini del Monte Bianco impegna burocrati, storici e cartografi dal 1860, anno in cui Cavour finì con il cedere al sovrano di Francia, Napoleone III, Nizza e appunto la Savoia. In realtà nessuno in Francia dice di conoscere i reali dettagli dei confini, perché le cartografie sarebbero state smarrite durante l’occupazione tedesca. Giustamente, se una mappa viene smarrita perché farsi prendere dagli scrupoli e trattenersi dall’invadere i confini altrui? E quindi via allo «scippo» della vetta più alta d’Europa. Sul versante italiano le idee sembrano essere leggermente più chiare. Alcuni esperti cartografi milanesi, in possesso di una vastissima collezione di mappe che rimonta al 1500, sostengono invece di poter tracciare la delimitazione che ora sta sollevando un caso diplomatico.

L’appello al governo

«È inaccettabile – afferma in nota CasaPound – che nel 2020 la Francia compia simili atti di prepotenza nonostante la tanto decantata solidarietà europea, puro miraggio propagandistico dei soli banchi di Bruxelles, così come è inaccettabile avere un capo del governo e un ministro degli esteri che non hanno proferito parola alcuna su questo vilipendio alla storia d’Italia». Un’azione forte, con cui si chiede al governo una doverosa attenzione per i confini nazionali, mortificati dai soprusi subite dai dirimpettai d’Oltralpe e dalla politica dei porti-colabrodo ostaggio di Ong e immigrazione selvaggia. «Con questa azione eclatante esigiamo una reazione forte dal governo italiano che, invece di chiudere l’Italia intera e le sue attività commerciali, deve controllare e difendere i confini nazionali di una nazione da troppo tempo umiliata».

Le foto della spedizione

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Cristina Gauri

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