Vietati spostamenti tra Regioni? Ecco cosa ci aspetta davvero

Non è detto che nelle prossime ore il governo non decida misure più restrittive. Il premier Giuseppe Conte non nasconde la preoccupazione di fronte ai nuovi dati.

Anche se, prima di scendere in campo, Palazzo Chigi preferisce lasciare che siano le regioni stesse ad attuare provvedimenti per cercare di limitare i contagi. Insomma, il governo non vuole scendere in prima linea con provvedimenti che potrebbero alzare polemiche e contestazioni, quale per esempio la chiusura delle scuole.

Il governo lascia la palla ai governatori

Come riportato da Il Messaggero, ieri il ministero della Salute ha ricevuto la richiesta da parte delle regioni di mettere a punto delle restrizioni maggiori per contenere la diffusione dei contagi e alleggerire le strutture ospedaliere. E anche se Conte ha difeso l’ultimo Dpcm varato, tra la maggioranza non mancano scontenti. Nella giornata di ieri i dem hanno fatto sentire la loro voce attraverso il loro capogruppo Graziano Delrio e il segretario Nicola Zingaretti. Il partito democratico è convinto che le misure attuate non siano sufficienti ad affrontare la situazione ritenuta critica.

Il premier Conte continua però a chiedere gradualità e dalla sua parte si schierano anche la ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina, Stefano Patuanelli, ministro dello sviluppo economico e Vincenzo Spadafora, ministro per le politiche giovanili e lo sport. Quest’ultimo è tutt’ora contrario a una eventuale chiusura di palestre, centri sportivi e piscine. Uniti contro la piddina De Micheli, ministro delle infrastrutture e dei trasporti, che secondo i ministri grillini non sarebbe stata in grado di provvedere in anticipo al potenziamento del trasporto pubblico.

La palla quindi resta ai governatori, ieri qualcuno ha chiesto di impedire gli spostamenti tra regioni e addirittura tra comuni. Come per esempio la Sicilia di Musumeci. Mentre nella Sardegna di Solinas sono stati chiusi sia i porti che gli aeroporti. La Regione Campania ha anche preso il provvedimento di vietare la circolazione tra province. Un blocco totale richiede però la scesa in campo del governo, che per ora non intende ricorrere a un provvedimento nazionale. A cercare di metter ordine tra le varie norme adottate dalle singole regioni c’è il ministro Francesco Boccia. Il governo ha deciso per ora di muoversi con prudenza, nonostante la pressione continua del Pd e l’allarmismo generato da Walter Ricciardi, consulente del ministero della Salute.Spunta una “mappa lockdown” Quali città rischiano la serrataLa speranza di Palazzo Chigi è che la situazione entro la prossima settimana vada migliorando, o quantomeno si stabilizzi. Comunque, non dovesse accadere, prima di un lockdown nazionale, proverebbe a chiudere le attività ancora aperte, come ristoranti, bar, palestre, piscine e sale gioco. Oltre a un eventuale blocco degli spostamenti tra regioni.

L’Rt vicino a 1,5

L’Rt, che indica la velocità della propagazione del virus, in Italia è ormai sopra al valore di 1,25 e molto vicino all’1,5. Previsto per oggi il monitoraggio settimanale del ministero della Salute. E molte regioni sarebbero oltre questa soglia, a Milano il primo cittadino Beppe Sala ha parlato di una città con un valore Rt pari a 2. Alessio D’Amato, assessore alla Salute del Lazio, ieri ha spiegato che l’Rt è a 1,38. Non molto rispetto ad altre regioni ma comunque da tenere sotto controllo perché superiore a 1. La Valle d’Aosta, il Piemonte, la Campania, e la Provincia autonoma di Bolzano sono quelle che preoccupano maggiormente. Per avere un’idea più limpida si dovrà aspettare la pubblicazione del report settimanale. Nelle ultime 24 ore si sono registrati 16.079 nuovi positivi, mentre lo scorso giovedì erano 8.804. Preoccupante l’aumento dei morti, ieri 136, e i 992 pazienti in terapia intensiva.

il giornale.it

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