Giuseppe Conte, lite a Taranto con un giornalista: “Vergogna, rispetto per i malati di cancro”. “Silenzio, parlo io”

Tra Giuseppe Conte e i giornalisti non scorre buon sangue. E anche a Taranto il premier si è reso protagonista di un botta e risposta sulla spinosa questione Ilva. “Il territorio di Taranto non vuole caramelline, ma azioni incisive contro l’inquinamento e il mostro ArcerolMittal che uccide e volete continuare ad avere come partner con Invitalia. Perché non lo cacciate?”, domanda un giornalista mandando su tutte le furie il presidente del Consiglio, che mostra come spesso gli è già accaduto in passato di avere i nervi a fior di pelle. “Vedo che la sua non è una domanda, ma una tesi accusatrice – esordisce stizzito -. Scusi, ora parlo io. Per quanto riguarda il negoziato con ArcerolMittal, anche in una giornata così impegnativa visto che ci aspetta il Dpcm da varare, ho trovato anche il tempo ed entrerò in riunione con tutte le associazioni sindacali e con una delegazione delle famiglie tarantine che hanno a cuore questo problema”.

Anulla sono serviti i tentativi di replica del giornalista. In men che non si dica l’uomo viene fermato dai colleghi e lo scontro si fa più acceso che mai: “Mi deve far parlare – tuona ancora Conte -. Guardi, non rispetti me, ma almeno i colleghi perché le rispondo”. Ma niente:“Io rispetto gli ammalati di cancro!”, dice a sua volta il giornalista. Il premier poi riprende la parola, ma per pochissimo: “Informeremo sullo stato del negoziato. Ritornerò e dedicherò una giornata apposita all’ex Ilva. Sono andato due volte allo stabilimento. Prima di muovere le accuse”. “Non ha risposto ai genitori, alle associazioni – prosegue imperterrito il giornalista -. Ogni settimana le mandano una lettera e non risponde. Sto dicendo la verità”. I colleghi presenti al punto stampa allora inveiscono contro l’uomo. Uno in particolare urla: “Basta con queste pagliacciate, facciamo parlare il presidente!”.

Il giornalista però non accenna ad arrendersi e torna alla carica:  “È una vergogna”. “Per quanto riguarda il contratto con ArcerolMittal – conclude Conte – abbiamo ereditato quando mi sono insediato nel Conte I una gara in conclusione. Io ho richiamato loro ad assumersi le loro responsabilità. Le conclusioni vanno tratte all’esito del negoziato”. E allora ecco che il giornalista si rivolge al portavoce: “Rocco Casalino, cosa vuole?”. E lui gli risponde: “Ci sono altri giornalisti”.

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