Roma, residenti in rivolta: “Migranti liberi di spacciare. Gli agenti multano chi è senza mascherina” (Video)

“La pattuglia della polizia locale c’è, peccato che gli agenti siano molto più interessati a controllare che mamme e bambini indossino correttamente la mascherina che a scoraggiare i traffici loschi attorno alla fontana”. Giulia, trent’anni compiuti da poco, un figlio di quattro attaccato alla gamba e una bimba nella carrozzina, allarga la braccia in segno di disperazione. “Io in questa villa mi ci sono sbucciata le ginocchia, qui ci sono i ricordi più belli della mia infanzia, mi dispiace vederla ridotta così”.

Siamo al parco di Colle Oppio. A meno di un centinaio di metri da noi c’è il monumento simbolo della città: il Colosseo. Questa villa archeologica è la sua passerella naturale. Ogni giorno i suoi viali vengono percorsi da centinaia di persone. Chi non è della zona spesso rimane stupito quando si accorge del giro di spaccio che c’è attorno a una delle sue fontane, quella del Ninfeo. Chi invece conosce come funzionano le cose da queste parti è rassegnato. “Per qualche mese non si sono visti e adesso eccoli di nuovo lì, come se nulla fosse”, dice Giulia riferendosi ai pusher africani appollaiati attorno alla vasca. Lei la chiama “la centrale dello spaccio”.

In questo angolo del giardino lo smercio di sostanze stupefacenti va avanti senza sosta né orari. Quando ci avviciniamo al gruppetto di stranieri che lo gestisce sono da poco passate le due del pomeriggio. Non siamo clienti abituali e così veniamo scrutate dalla testa ai piedi. “Ciao ragazzi, come va?”, esordiamo per rompere il ghiaccio. Qualche altra frase di circostanza e poi la fatidica domanda: “Cosa vuoi? Hashish? Marijuana?”. Rispondiamo con la prima cosa che ci viene in mente, tirando fuori dalle tasche dieci euro.

Ci dicono di aspettare ai bordi del ninfeo, mentre uno di loro si alza e scompare tra i cespugli. Ne riesce cinque minuti più tardi e ci consegna il nostro acquisto. Attorno a noi bottiglie di birra e giacigli di fortuna raccontano di come questo luogo si sia trasformato in dormitorio. “Ma tu di dove sei?”. “Del Senegal”. “E passi le tue giornate qui?”. “Beh sì, almeno finché non riuscirò a trovare qualcosa di meglio, mi piacerebbe fare il cuoco ma non è facile, non ho i documenti in ordine”. Quando ci congediamo non possiamo fare a meno di notare una volante della polizia locale in lontananza. È ferma. I maligni sostengono che sia lì solo per staccare qualche multa a chi se ne va in giro senza mascherina.

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“Se i colleghi devono iniziare a inseguire le mamme che non mettono la mascherina al bambino con un’età superiore ai sei anni che gioca all’aperto, difficilmente poi potranno ottimizzare tempo e risorse per contrastare l’immigrato irregolare o anche l’italiano che spaccia sostanze stupefacenti”, mette in chiaro Marco Milani, coordinatore romano dell’Ugl Polizia Locale. Ci riporta le lamentele di tanti colleghi. “Ci imbarazza dover punire con multe salate i cittadini già così provati da una crisi economica senza precedenti, e poi per cosa? Per qualcosa di cui non viene neppure riconosciuta in modo unanime l’utilità”, attacca.

“Ricordiamo che già un’ordinanza del governatore Zingaretti, quella sull’obbligo di vaccinarsi contro l’influenza stagionale, è stata bocciata dal Tar: lui – continua Milani – l’ha poi definita una provocazione, non vorrei però che a forza di provocazioni chi ci rimetta siano i cittadini”. “Questo parco è stato riqualificato in più di un’occasione e le nostre pattuglie continuano a presidiarlo ma – conclude – non possiamo sdoppiarci”.

Intanto nella villa ha fatto la sua apparizione anche Tom Cruise. È impegnato nella Capitale per le riprese del settimo capitolo di “Mission Impossible”. Ma anche a pochi metri dalle carovane di attrezzature cinematografiche e camerini, lo spaccio continua ad andare avanti come se nulla fosse. La realtà spesso supera l’immaginazione.

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