Scoppia focolaio tra migranti, loro danno in escandescenze

Nella giornata di ieri, lunedì 5 ottobre, si sono registrati momenti di altissima tensione all’interno del centro d’accoglienza romano di via Ennio Porrino, sito nel quartiere dell’Infernetto, dove si trovano ospitati circa un centinaio di migranti.

Le proteste da parte dei cittadini stranieri sono scattate subito dopo che la Asl Roma 3 ha deciso di circoscrivere l’area ed imporre una quarantena in seguito alla notizia della positività al Covid-19 di alcuni degli extracomunitari.

Tutto, secondo quanto riferito da “Canale10”, ha avuto inizio quando uno dei migranti, per la precisione un nordafricano, è stato ricoverato nel corso della notte allo scopo di effettuare degli accertamenti, risultando poi affetto da Coronavirus. La mattina successiva il personale sanitario ha quindi provveduto a sottoporre tutti gli ospiti al test del tampone naso-faringeo, ed almeno altre 5 persone sarebbero risultate positive. Un vero e proprio focolaio da tenere sotto controllo. A seguito di quanto accaduto è arrivata la decisione della Asl romana di isolare la struttura in via precauzionale. All’arrivo delle autorità competenti, tuttavia, gli stranieri hanno dato in escandescenze perché fortemente contrari alla quarantena. Ad opporsi alla misura di contenimento almeno una decina di ospiti, i quali hanno inscenato una protesta piuttosto accesa.

Nel pomeriggio la situazione si è fatta incandescente a tal punto che il personale sanitario si è visto costretto a richiedere l’intervento sul posto delle forze dell’ordine locali. A raggiungere il centro di via Ennio Porrino gli agenti della Polizia di Stato, che hanno creato un cordone intorno alla struttura per impedire la fuga dei migranti, visto l’elevato rischio che ciò potesse accadere, e provveduto con fatica a riportare la calma fra i presenti. Alla fine, nonostante le accese rimostranze degli stranieri, è stato ricostituito l’ordine e gli uomini della Asl hanno potuto attuare tutte le misure di contenimento necessarie. A causa delle condizioni in cui vivono i migranti, infatti, il rischio che il contagio possa essersi esteso anche ad altri soggetti è infatti decisamente elevato.

Proprio per tutelare la salute degli stessi migranti presenti all’interno della struttura d’accoglienza e della popolazione del quartiere, la questura ha quindi deciso di sottoporre a controllo 24 ore su 24 la struttura. Persino una pattuglia dell’Esercito Italiano dell’operazione Strade sicure è stata inviata dalla Prefettura per partecipare alle più che necessarie operazioni di vigilanza.

il giornale.it

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