Piano dell’Ue contro il razzismo: “Intelligenza artificiale e corsi di sensibilizzazione per polizia”

“Costruire un’Unione veramente anti-razzista, che passi dalla condanna all’azione”, queste le parole della presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen: ha infatti annunciato l’adozione di un “nuovo piano d’azione” dell’Unione Europea per arginare il maggior problema che affligge gli Stati membri. Il coronavirus? La crisi economica? Macché: il razzismo.

“Mancanza di diversità etnica”

Il documento presentato dalla von der Leyen presenta linee guida a dir poco inquietanti, che verranno applicate nei prossimi cinque anni. Prima di tutto si parla di una applicazione alla lettera delle regole già vigenti in tutti gli Stati Ue contro il razzismo, poi si parla di corsi di formazione per prevenire atteggiamenti “discriminatori” da parte delle forze dell’ordine. Contro anche solo il sospetto di razzismo, le nuove regole Ue contemplano l’utilizzo di sistemi di Intelligenza Artificiale. La Commissione, tuttavia, si concentra in particolar modo su una supposta “mancanza di diversità etnica” all’interno del proprio staff, con la creazione di nuove norme di reclutamento “per migliorare la rappresentatività” tra i funzionari della Commissione.

Lotta agli “stereotipi razziali” e capitali antirazziste

Una misura contemplata nel documento e destinata  a far discutere riguarda sicuramente la parte del piano relativa alla “sensibilizzazione e la lotta agli stereotipi razziali ed etnici attraverso i media, l’istruzione, la cultura e lo sport e una migliore raccolta di dati disaggregati per origine razziale o etnica“, secondo Europa Today. Ogni anno la Commissione decreterà una o più capitali europee dell’antirazzismo, dell’inclusione e della diversità. A primavera 2021, la Ue organizzerà un vertice contro il razzismo.

Dalli: “Contrastare razzismo a tutti i livelli”

“Nelle società democratiche non vi è spazio per la discriminazione razziale e il razzismo di alcun tipo”, sostiene Helena Dalli, commissaria all’Uguaglianza. “Dobbiamo tutti impegnarci perché le nostre società siano antirazziste”, aggiunge in conferenza stampa. Secondo i dati presentati dall’esecutivo Ue, il 45% dei cittadini europei discendenti da famiglie del Nord Africa ha subito discriminazioni di vario tipo. Con questo piano d’azione” continua la Dalli “riconosciamo che il razzismo non è solo perpetrato da singoli individui, ma che è anche un fenomeno strutturale”. “Dobbiamo pertanto contrastarlo a tutti i livelli di governance per invertire la tendenza”, conclude la commissaria europea.

Ilaria Paoletti

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