Si facevano i video con armi e pugnali mentre urinavano sull’auto della polizia: tre denunce

Foto su Instagram in cui compaiono armati con pugnali e pistole. Video in cui si rifà il verso ai rapper ma si insultano anche le forze dell’ordine. Un genitore ha visto le immagini e ha avvisato la polizia. Le indagini hanno portato alla denuncia di tre adolescenti, dai 15 ai 17 anni, uno residente nel Cesenate e due di Rimini. I tre sono stati denunciati dalla Polizia postale per detenzione illegale di armi comuni da sparo. Lo riportano il Resto del Carlino di Rimini e il Corriere di Romagna.

Perquisite le case dei tre minorenni

A notare e segnalare i video sui social – scrive Ansa.it – sarebbero stati alcuni genitori – non dei tre indagati – che hanno trovato il materiale sui telefonini dei loro figli. Dalla segnalazione della Polizia postale di Rimini è scattata un’indagine. Il Tribunale dei minorenni di Bologna, visionati i video, ha disposto perquisizioni nelle abitazioni dei ragazzini, avvenute giovedì.

I video sulla pagina Zona 9 dove si insultano le forze dell’ordine

“Con le loro famiglie – scrive il Corriere di Romagna – i tre sono stati buttati giù dal letto all’alba di giovedì scorso, con un’operazione di servizio su cui gli investigatori stanno mantenendo il più stretto riserbo. Il mandato principale era quello di trovare tutte le armi che i “bulli” sfoggiavano nei video”. I video si trovavano in prevalenza sulla pagina “Zona 9”, dove gli insulti alle forze dell’ordine non sono una rarità. E non sono solo verbali (uno dei tre è immortalato mentre fa pipì contro una gazzella dei carabinieri).

Pistole e fucili da softair e coltelli a serramanico

“Personale specializzato della polizia di Rimini ha sequestrato tutte le armi (in realtà semplici riproduzioni, ma si è potuto appurarlo sono dopo il primo sommario controllo): pistole e un fucile da softair, coltelli a serramanico. Nelle buste sigillate affidate agli esperti del Gabinetto regionale della polizia scientifica e della polizia postale, sono finiti anche gli smartphone e tutto il materiale che potrebbe essere stato utilizzato per la produzione dei video”.

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