Reddito di cittadinanza a 11 mafiosi. Maxitruffa scoperta ad Agrigento: 69 indagati

Ancora “furbetti” del reddito di cittadinanza, stavolta pure mafiosi. La Guardia di Finanza di Agrigento ha sequestrato 11 social card ad altrettante persone legate alla criminalità organizzata di stampo mafioso. Gli inquirenti hanno accertato che gli indagati, tutti con precedenti per reati legati ad associazioni di tipo mafioso o sottoposti a misure cautelari, avevano richiesto e ottenuto il reddito di cittadinanza senza ovviamente averne diritto. Le persone indagate, 69 in tutto, sono state segnalate all’Inps, che ha disposto la revoca del sussidio. La maxitruffa scoperta ammonta a 300 mila euro.

Indagini ancora in corso

Sono in corso – secondo quanto rende noto il procuratore capo di Agrigento Luigi Patronaggio – ulteriori indagini per identificare altri illegittimi percettori del reddito di cittadinanza, sia per l’esistenza di condizioni soggettive tali da non dare diritto al sussidio che per l’esistenza di concomitanti rapporti di lavoro “in nero”. Pertanto le indagini, se dovessero confermare le ipotesi investigative formulate dalla Procura, porterebbero ad numero ancora più alto di indagati.

Palermo è la terza provincia d’Italia per numero di beneficiari del Rdc

Secondo gli ultimi dati resi noti dall’Inps, in Sicilia sono 257 mila le famiglie che percepiscono il reddito di cittadinanza. A dominare la classifica è Palermo. Dall’inizio del 2020, inoltre, in Sicilia c’è stato un netto aumento delle domande, del 23%. Palermo è la terza provincia d’Italia con più percettori, dopo Napoli e Roma, con 76 mila richieste accolte su 95 mila domande.

Rdc (e 5 Stelle) nella bufera

Come è noto in questi giorni il Rdc, la misura-bandiera del M5S nel governo gialloverde, è nella bufera perché Giuseppe Conte vorrebbe rivedere drasticamente i parametri del sussidio mentre i 5 Stelle difendono la loro “creatura”, nonostante le continue notizie di persone che si sono intascati i soldi pur non avendone diritto. Al di là della pur grave mancanza di controlli e dello spreco di soldi pubblici che questo comporta, l’aspetto più fallimentare del flop Rdc è che chi si intasca il sussidio poi non ha alcuna intenzione di accettare un impiego.

Ludovica Colli

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