Grande Fratello, Balotelli fa la paternale a Leali: “Non sei razzista, sei ignorante” (Video)

La giuria del Grande Fratello Vip 5 ha squalificato Fausto Leali stigmatizzando le sue esternazioni contenenti la «parola con la enne» con cui si è rivolto a Enock Barwuah. L’espulsione del cantante è stata accompagnata, come ampiamente previsto, dall’inevitabile teatrino di reprimende e paternali sulla necessità di punire l’atteggiamento «razzista» di Leali con una decisione forte, un «colpirne uno per educare i milioni di ascoltatori», come del resto puntualizzato anche da Enock: «Da casa ci guardano, non deve passare questa cosa», ha sentenziato il fratello di Balotelli. Che però, dopo l’espulsione, ha magnanimamente concesso il suo perdono: «Ho capito cosa vuoi dire ma è una parola che non deve essere detta altrimenti la gente pensa che è normale dirlo».

L’atteggiamento di Leali e la conseguente decisione di espellerlo sono stati commentati anche da Mario Balotelli, che si è collegato con lo studio per salutare il fratello. Il calciatore non ha mancato di mettere il peso da 100 sulla questione ricordando per l’ennesima volta gli attacchi razzisti delle tifoserie calcistiche avvenuti nei suoi confronti. Poi si è rivolto a Fausto Leali: «Non ti conosco, ma di sicuro la tua uscita non è stata buona. Sono certo che non sei razzista, ma dire che quella parola si può usare è da ignoranti, è grave». Il problema nel mondo, aggiunge Balotelli, «non è il razzismo ma l’ignoranza». 

Certo, è piuttosto curioso sentir pontificare contro l’ignoranza e dar lezioni di morale da chi è divenuto celebre per aver pagato un ragazzo a Napoli affinché lo stesso si andasse a inabissare nell’acqua del porto partenopeo in sella al motorino; o da chi ha reiteramente dato prova di considerare le strade italiane, e svizzere, al pari di una pista di Formula 1, mettendo in pericolo la propria vita e quella altrui, collezionando sanzioni, taglio dei punti e persino il ritiro della patente. Ma questo è. Nella stessa misura in cui Signorini può fare la paternale melensa a Leali, definendolo «grande uomo» ma cacciandolo per delle semplici parole, ormai è quasi normale ritenere che Balotelli possa ergersi a censore dei costumi e a dispensatore di patenti culturali.

Cristina Gauri

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