Immigrazione, Luciana Lamorgese respinge le accuse: “Sbarchi? C’è stato un picco, siamo subito intervenuti”

Il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese in un’intervista a Francesco Grignetti su La Stampa parlando di immigrazione e sbarchi ha detto che il “governo è subito intervenuto”. E che l’esecutivo non è stato preso alla sprovvista: “Lo dicono. A inizio anno, i numeri erano contenuti. Poi c’è stato il picco a luglio, poco meno di 7000 sbarchi. Ma siamo subito intervenuti”

Riferendosi alle cinque navi che il Viminale ha noleggiato per far passare la quarantena in mare ai migranti, e alle due missioni in Tunisia. “Avevamo chiesto un incontro a inizio luglio. C’è stato forse qualche ritardo da parte loro, ma sapevano che il governo stava per cadere, così come poi è accaduto. In Tunisia c’è una crisi economica terribile – sottolinea il ministro – Non si pagano gli stipendi. E molti hanno pensato di venire a cercar fortuna da noi affidandosi alla loro criminalità organizzata”.

“Sono convinta che l’intera politica sull‘immigrazione dev’essere coordinata a livello europee“, dice Lamorgese precisando poi che l’accordo di Malta ‘cambia un modello’: ora, con i Paesi che ci stanno, e sì, riconosco che sono ancora pochi, il richiedente asilo viene automaticamente ridistribuito e l’intera pratica della richiesta di asilo viene processata nel nuovo Paese. Il Patto europeo per l’asilo deve ripartire dall’accordo di Malta”.

Intanto, in questi giorni, complice anche il mare cattivo, si sono rallentati gli arrivi dalla Tunisia ma il Viminale si attende una seconda ondata. “Il presidente della Tunisia è andato a Sfax a parlare con la gente. Adesso da Sfax non partono più. Ma siccome quella dei trafficanti è una forma di criminalità organizzata, sono rapidissimi a riorganizzarsi e stanno cambiando i porti di partenza”, evidenzia Lamorgese. Che poi chiarisce (anche a fronte delle polemiche che l’hanno investita): “vorrei precisare alcune cose sui migranti tunisini. Intanto che sono barchini autonomi. Una volta che sono partiti, non possono essere fermati”.

 Poi parlando del fondi europei per fronteggiare l’emergenza Covid ha detto: “Ci sono imprenditori che cercano di far fuori la concorrenza appoggiandosi ai capitali mafiosi“, sottolineando ancora una volta come le mafie possano andare all’arrembaggio dei fondi pubblici.

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