Usa, Joe Biden accusato di abusi sessuali in tv: ma i media di regime fanno sparire la puntata, non si tocca l’anti-Trump

il candidato dem “paladino” della libertà e del Bene assoluto contro Donald Trump, pende una pesante accusa di molestie sessuali. Lo avete già letto? Probabilmente no. Perché ai tempi dei media mainstream, la comunicazione si indirizza in modo subdolo. Si urla la notizia per i nemici, si tace per gli amici.Lei si chiama Tara Reade e potrebbe diventare quello che Monica Lewinski è stata per Bill Clinton. La signora Reade è stata segretaria dell’attuale candidato alla Casa Bianca. Nell’aprile scorso ha presentato una denuncia contro Biden. Nel 1993, quando Tara lavorava nell’ufficio del Senato di Biden, lui fece in modo di incontrarla e abusò di lei. La denuncia della donna è dettagliata. «Mi mise contro la parete. Indossavo una gonna da ufficio, ma senza collant perché faceva caldo. Le sue mani mi toccarono tutta, poi mi penetrò con le dita, continuando a baciarmi. Dopo mi disse: “Dai, su, ho sentito dire che ti piacevo”».

La pornostar contro Trump finì su tutti i giornali

Biden ha risposto, come era arguibile, negando. «Voglio rispondere alle accuse di un ex componente del mio staff secondo cui avrei avuto una cattiva condotta 27 anni fa». Queste accuse «non sono vere, questo non è mai successo». Nessun giornalista ha più fatto domande a Biden su questo episodio. Strano. Perché Trump, invece, viene interpellato sul passato senza reticenze. Per mesi si è parlato di una pornostar che lo ha denunciato per molestie sessuali.

Le accuse contro Joe Biden silenziate dai media

I media liberal, così sensibili in difesa delle donne, stavolta sono più reticenti. Come mai? Tara Reade è in malafede? Rispolvera questo episodio solo perché Biden è candidato alla Casa Bianca? Non affrettate le conclusioni. Perché nell’agosto del 1993, al popolare Larry King Show della Cnn, telefonò in diretta la madre di Tara Reade, Jeanette Altimus. Indovinate per dire cosa? Che un potente senatore aveva approfittato della figlia. «Mi chiedo – aveva esordito nella telefonata – cosa possa fare una persona, che ha avuto problemi, oltre a rivolgersi alla stampa? Mia figlia se ne è andata, poteva raccontare tutto ai giornalisti, ma non l’ha fatto per rispetto verso un famoso senatore».

Sparita la puntata del 1993 dagli archivi della Cnn

Non ci credete? Potreste sempre andare sugli archivi della Cnn e di Google Play, che ospitano tutte le puntate del Larry King Show dal 1985 al 2010. Lì potrete ascoltare la telefonata della mamma di Tara Reade. Anzi, no. Perché la trasmissione dell’11 agosto 1993, incredibilmnte, non è più nel catalogo della terza stagione. Proprio quella puntata. Strano, vero? Lo ha scoperto un giornalista di Fox News, emittente vicina a Trump.

Alla Cnn nessuno spiega come mai la puntata è sparita

Non solo: la trasmissione del 10 agosto viene elencata come “episodio 154” e seguita direttamente dalla trasmissione del 12 agosto, censita come “episodio 155”, saltando un giorno. Né la Cnn né Google hanno risposto alle richieste di spiegazioni da parte di Fox News che non è riuscita neanche a parlare con lo staff del Larry King Show.

Kamala Harris stavolta tace su Joe Biden

Ora qualcuno potrebbe pensare che non bisogna essere così intransigenti. Che un episodio di quasi trent’anni fa non deve pregiudicare una carriera. Prendiamo il caso di Brett Kavanaugh, giudice della Corte Suprema. Il giudice nominato da Trump è stato tirato in ballo per molestie sessuali. Le accuse sono state avanzate nel 2018, per fatti del 1983. Trentacinque anni prima. All’epoca Kavanaugh aveva solo 18 anni. Indovinate chi ha chiesto indagini supplementari sul giudice, allora diciottenne? La senatrice dem Kamala Harris. Proprio la candidata vicepresidente. Nel nome dei diritti delle donne e cavalcando la campagna #metoo. Chiederà un supplemento di indagine anche per Joe Biden?   

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