Coronavirus, Sardegna isola del contagio? Solinas: “Colpa del governo, casi di ritorno, importazione e migranti”

Se i casi di coronavirus si stano moltiplicando in Sardegna, la colpa è del governo. Lo sottolinea il governatore Christian Solinas, in una intervista al Corriere della Sera. Nonostante i casi che stanno interessando la Costa Smeralda, il presidente rifiuta l’etichetta di “isola del contagio”: “La Sardegna non ha mai avuto una circolazione virale autoctona. Tutti i casi sono di importazione o di ritorno, persone già positive testate una volta giunte in Sardegna o sardi infettati durante le vacanze all’estero”. L’unico modo per prevenire una situazione come questa era, spiega Solinas, adottare il piano già proposto dalla giunta ma respinto da Palazzo Chigi.

“Se il governo avesse accolto il modello che avevo proposto già mesi fa per accompagnare l’ingresso sull’isola di ciascun passeggero con un certificato che attestasse l’esito negativo del tampone, oggi non ci sarebbe la recrudescenza del virus”. Il problema, sottolinea, non sono solo le discoteche: ” Il tema era evitare la circolazione di soggetti positivi che potessero diffondere il contagio. E l’unico strumento, piaccia o no, era quello proposto da noi”. Invece, con l’avvallo del governo (che ora ritratta), si è proceduti alla “riapertura senza controlli” dei locali notturni. In ogni caso, conclude Solinas. “i presunti contagi in discoteca sono una minima parte rispetto al complesso dei positivi: abbiamo una ventina di clandestini algerini che non vengono rimpatriati e scappano dai centri d’accoglienza; abbiamo turisti spagnoli, croati e francesi che sono potuti entrare senza controlli grazie alle precedenti scelte del governo”. E sui controlli negli aeroporti ad agosto inoltrato: “Quando noi lo abbiamo proposto a maggio, tutti si sono stracciati le vesti, attaccandomi con una violenza inaudita da tutti i fronti: politico, mediatico e scientifico. Prendo atto che ora abbiano cambiato idea e spero non sia troppo tardi”.

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