Migranti, oltre 21mila sbarchi. E il governo smonta i dl Salvini

I numeri relativi agli sbarchi dei migranti “non sono elevatissimi”, anche se sono “più alti dell’anno scorso”. Inizia così l’intervento del ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, a Milano per il tradizionale appuntamento del Comitato per la sicurezza di Ferragosto.

La mezza ammissione arrivata dal ministro, ossia che gli arrivi via mare sono aumentati, non basta per certificare una situazione più tesa del previsto. I numeri parlano chiaro. Dal primo gennaio al 30 giugno 2020 sono sbarcati in Italia ben 6.812 migranti, quasi il triplo dei 2.508 registrati nello stesso periodo del 2019.

Secondo Lamorgese, questo aumento dovrebbe essere contestualizzato: “C’è una Tunisia in grave crisi, abbiamo visto famiglie intere partire per arrivare sul territorio italiano”. Non solo: gli arrivi “così numerosi sono stati causati da sbarchi autonomi“, cioè mediante “piccole imbarcazioni” e “gommoni”, “fino a 22 in un giorno, difficilmente gestibili” e impossibili da fermare in mezzo al mare.

A proposito di Tunisia, il ministro ha preannunciato una seconda visita nel Paese per la giornata di lunedì, assieme al ministro degli Esteri, Luigi Di Maio e i commissari Ue Ylva Johansson e Josep Borrell. L’obiettivo della spedizione è quello di discutere della situazione direttamente in Tunisia. Lamorgese ha spiegato che Tunisi “ha accolto le nostre richieste, sono ripartiti i voli con i ritmi precedenti e di questo siamo grati”.

Sarà anche vero, ma le coste italiane continuano a essere travolte da sbarchi pressoché quotidiani. Nel periodo che va dal primo agosto 2019 al 31 luglio 2020, il Viminale ha registrato 21.618 sbarchi, in aumento rispetto a quelli dello stesso periodo nel 2018-9, fermi a 8.691. E questi sono i dati contenuti nel rapporto del dicastero dell’Interno presentato oggi dal ministro Lamorgese in persona.

Smontare il decreto sicurezza

Anziché sciogliere una volta per tutte il nodo immigrazione, il governo ha messo nel mirino il decreto Sicurezza, che a settembre verrà smontato pezzo dopo pezzo. In merito a questo, Lamorgese ha affermato che il decreto immigrazione è “chiuso” e verrà esaminato a settembre, non “appena il presidente del Consiglio lo riterrà opportuno”.

“Il testo è stato chiuso con le parti politiche della maggioranza. Verrà esaminato dopo il periodo estivo, se ne parlerà a settembre“, ha aggiunto Lamorgese, che ha pure ricordato che il decreto immigrazione “si chiama così, non decreto sicurezza. Non abbiamo toccato gli aspetti della sicurezza ma la parte immigrazione, andando a recepire le osservazioni della presidenza della Repubblica”.

Quanto alle preoccupazioni dei sindaci per la nuova organizzazione dell’accoglienza, “quello che era una volta lo Sprar e che chiamaremo Sai, Sistema di accoglienza, prevediamo che i comuni se ne facciano carico ma tenendo conto delle risorse economiche disponibili. Fatti i calcoli, ce ne vogliono di ingenti, lo vedremo a regime nel tempo, ci si arriverà gradualmente”.

Problemi e soluzioni

Lamorgese ha inoltre fatto capire che il problema principale non sarebbe rappresentato tanto dagli sbarchi, quanto quello di organizzare l’accoglienza dei nuovi arrivati al tempo del coronavirus. “Devono fare tutti la quarantena di 14 giorni”, ha sottolineato il ministro, dimenticando tuttavia di ricordare che molti migranti, tra cui alcuni contagiati, sono fuggiti dai centri in cui erano stati distribuiti.

Dove posizionare, quindi, i naufraghi? Oltre alle due navi affittate per ospitare i migranti in quarantena per 14 giorni, il governo sta cercando anche delle caserme. “Stiamo anche cercando temporaneamente – ha detto Lamorgese – perché le attività devono essere limitate nel tempo, delle caserme per utilizzare anche la parte esterna con moduli abitativi per consentire un’adeguata quarantena”.

La reazione di Salvini e Calderoli

Piccata la risposta di Matteo Salvini. Le parole del segretario del Carroccio sono emblematiche: “15.406 sbarchi dall’inizio dell’anno a oggi, contro i 4.261 dello stesso periodo di un anno fa: il fallimento di questo governo è nei numeri, mentre il ministro Lamorgese si vanta di aver controllato più di 20 milioni di italiani durante l’emergenza Covid”.

Salvini ha poi fatto luce sull’incoerente modo di operare dell’esecutivo, sempre pronto a usare il “pugno duro con i cittadini, inseguimenti e multe per chi va in spiaggia, balla o fa l’aperitivo”, e dare “carezze e porti aperti per Ong, trafficanti e clandestini”. “Con la Lega al governo – ha concluso il leader leghista – a Ferragosto lo Stato si presentava a San Luca in Calabria e a Castel Volturno in Campania. La Lamorgese dice che Milano è sicura: allora perchè ha organizzato il Comitato Nazionale per l’Ordine e la Sicurezza in città?”.

Sulla stessa lunghezza d’onda di Salvini anche Roberto Calderoli. Il vice presidente leghista del Senato ha così replicato alla conferenza di Luciana Lamorgese: “Sono davvero incredibili le esternazioni del ministro Lamorgese secondo cui in Italia il problema non sono gli immigrati che stanno arrivando ma il Covid”.

“Intanto – ha chiarito Calderoli- facciamo notare al ministro che sotto la sua gestione c’è stato un incremento degli arrivi rispetto ad un anno fa del 148%, con oltre 15mila clandestini sbarcati, e che tra questi c’è un’elevata percentuale di positivi al Covid”. Questo governo, secondo Calderoli, non solo non è in grado di controllare le acque territoriali italiane così da limitare gli approdi di migranti; una volta fatti sbarcare i naufraghi non riesce neppure a controllarli e impedire la loro fuga dai centri in cui vengono smistati.

il giornale.it

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