Frusta, katana e mazza da hockey, così due magrebini massacrano tre giovani a Cagliari

Cagliari, 12 ago – Si sono aperte le porte del carcere per due autori di una sanguinosa aggressione a colpi di mazze da hockey, katane e frustini sardi ai danni di alcuni giovani cagliaritani, avvenuta il 2 agosto scorso a Quartu Sant’Elena. A finire in manette, secondo quanto riportato da Unionesarda, un 20enne algerino e un 30enne di origini marocchine, che sentendosi braccati, si stavano nascondendo in un casolare nelle campagne dell’agro di Sinnai. Una volta «stanati» dagli agenti, i due hanno cercato di darsela a gambe, ma senza successo: i due sono stati fermati per le molteplici lesioni, al volto e in punti vitali, provocate alle vittime il giorno dell’aggressione. Dovranno rispondere dei reati di lesioni aggravate in concorso, il porto abusivo di armi proprie e di oggetti atti ad offendere.

L’aggressione

I fatti si sono svolti durante la nottata del 2 agosto nei pressi di una paninoteca ambulante sul Lungomare del Golfo, quando gli agenti delle Volanti del Commissariato di Quartu Sant’Elena sono intervenuti in soccorso di un gruppo di ragazzi ventenni; questi, in seguito ad una feroce aggressione, avevano riportato molteplici ferite da oggetti contundenti e armi da taglio. Le forze dell’ordine avevano poi rivenuto tali armi all’interno di un camper parcheggiato nei paraggi della rivendita di panini e di proprietà del titolare stesso, un marocchino da anni residente in Italia: si trattava di una katana lunga 92 cm, un frustino tipico sardo in gergo denominato zirogna, e una mazza da hockey. 

15 giorni di prognosi

Dalle indagini è emerso che due dei ragazzi aggrediti erano stati avvicinati dai due magrebini al termine di una serata in discoteca, i quali li avevano accusati di aver rivolto delle attenzioni inopportune alla ragazza di uno di loro. I due aggressori – spalleggiati da altri connazionali di cui ancora sono ignote le generalità – dopo un breve alterco erano subito passati alle maniere forti, andando a prelevare una katana, un frustino ed una mazza da hockey dal camper e scagliandosi con una ferocia inaudita contro le due vittime disarmate, provocando – a loro e un terzo ragazzo intervenuto nel tentativo di sedare la lite – ferite al volto e in altre parti vitali giudicate guaribili con prognosi sino a15 giorni.

Le indagini

Subito sono scattate le indagini, che in pochi giorni hanno prima consentito l’identificazione dei colpevoli, e poi l’arresto. Le indagini hanno permesso dapprima di identificare gli autori dell’aggresisone, e poi di rintracciarli e arrestarli nella serata di ieri. Il marocchino titolare del chiosco dove erano occultate le armi è stato denunciato per porto abusivo di armi e di oggetti atti ad offendere.

Cristina Gauri

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