Incendio della cattedrale di Nantes, arrestato rifugiato del Ruanda

Nantes, 19 lug – Un rifugiato del Ruanda, con visto scaduto e che lavorava presso la diocesi di Nantes, è stato arrestato in relazione alle indagini per “incendio doloso” della cattedrale della città francese. Il procuratore della Repubblica, Pierre Sennes, riferisce che il fermato è un volontario che il giorno prima del rogo era stato incaricato di chiudere a chiave la chiesa. Gli inquirenti stanno indagando sulla sua posizione, mentre la polizia scientifica continua a fare rilievi.

Individuati tre punti in cui è stato appiccato l’incendio

L’uomo, 39 anni, è stato ascoltato sabato pomeriggio, scrive France Info, perché gli inquirenti avevano notato delle incoerenze nella sua versione dei fatti. Era stato incaricato di chiudere la cattedrale venerdì sera e gli investigatori vogliono chiarire gli orari in cui è entrato in chiesa e ha chiuso il portale. Intanto i pompieri hanno individuato tre luoghi da cui sono partite le fiamme. Gli esperti hanno potuto cominciare a lavorare su due di questi, che si trovano a terra, a destra e a sinistra della navata, ma non hanno ancora potuto esaminare il terzo, che è al livello del grande organo, a 30 metri d’altezza, perché l’area non è ancora stata messa in sicurezza.

In Francia chiese sotto attacco

Come aveva scritto ieri il Primato Nazionale, si è da subito pensato all’incendio doloso, visto anche il gran numero di chiese “sotto attacco” in Francia negli ultimi tempi. Non solo Notre Dame e la cattedrale di Nantes. Incendi dolosi e atti vandalici hanno colpito decine di edifici religiosi, tra cui la cattedrale di Notre Dame a Nimes e quella di Saint-Alain a Lavaur.

Adolfo Spezzaferro

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