Ponte di Genova, oggi Danilo Toninelli insulta Salvini? Ecco quando diceva: “Revocheremo concessione ad Autostrade”

Dopo ore di silenzio, il M5s ha fatto sapere che “non possiamo accettarlo”. Si parla della concessione affidata nuovamente a Benetton per il nuovo ponte di Genova, quello che ha sostituito il ponte Morandi dopo il crollo. Già, proprio quei Benetton che i grillini avevano assicurato sarebbero stati fatti fuori. A meno di una revoca dell’ultima ora della concessione autostradale, il 29 luglio le chiavi del nuovo ponte progettato da Renzo Piano saranno affidate ancora ad Autostrade per l’Italia: lo ha chiarito Paola De Micheli, ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti. Scontate, e durissime, le reazioni di Matteo Salvini Giovanni Toti, giusto per citarne due. 

Come detto, dopo qualche ora di imbarazzante silenzio, si è “svegliato” Vito Crimi, il quale ha scritto su Twitter: “Il ponte di Genova non deve essere riconsegnato nelle mani dei Benetton. Non possiamo permetterlo. Questi irresponsabili devono ancora rendere conto di quanto è successo e non dovrebbero più gestire le autostrade italiane. Su questo il Movimento 5 stelle non arretra di un millimetro”. Parole grottesche, ridicole, paradossali: come se i grillini non fossero al governo. Come se non fossero consapevoli dell’incombenza del dossier.

Dunque, si arriva a Danilo Toninelli. Il quale ha affermato: “Matteo Salvini e la Lega sul Ponte di Genova devono solo tacere. Nel Conte 1 si sono opposti alla revoca quando avrebbero potuto votarla col M5s. Hanno sempre frenato e messo i bastoni tra le ruote. Ora il Pd non faccia come Salvini e ci permetta di togliere ai Benetton le nostre autostrade”. Parole ridicole, quelle dell’ex ministro, che punta il dito contro il Carroccio pur di provare a scrollarsi di dosso l’imbarazzo. E chissà che imbarazzo proverà Toninelli nel risentire questo video. Era il 15 agosto 2018 e l’improbabile allora ministro sentenziava: “La prima cosa che faremo sarà rivedere la convenzione con Autostrade per l’Italia e revocarla”. E ancora: “Mi pare del tutto evidente che qualcuno non ha adempiuti a obblighi contrattuali chiarissimi, quelli della manutenzione. Certamente il ministero si costituirà parte civile”, concludeva. E oggi che fa? Insulta Salvini: semplicemente ridicolo.

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