Migranti, adesso Malta insulta: “Siamo sdegnati da Salvini”

Lo scontro tra Roma e la Valletta rischia di acuirsi nuovamente. Perché, dopo l’accordo notturno sugli immigrati della Sea Watch 3 e della Sea Eye che saranno accolti in Italia a spese della Chiesa Valdese, il governo maltese ha diramato una nota di fuoco per attaccare a testa bassa Matteo Salvini.

Non solo hanno espresso “sdegno e sorpresa per le false accuse del ministro dell’Interno” italiano sui mancati ricollocamenti volontari degli stranieri sbarcati in Europa, ma hanno anche intimato al governo italiano di “astenersi dal ripetere affermazioni infondate”. Dai maltesi, però, il vicepremier leghista non accetta lezioni e così gli ha ricordato che la musica è cambiata: “In Italia si arriva solo col permesso”.

Un’ora e mezza di vertice notturno a Palazzo Chigi è bastata per risolvere il nodo degli immigrati sbarcati ieri a Malta. Il governo manterrà l’impegno ad accogliere donne bambini senza dividere nuclei familiari e li affiderà alla Chiesa Valdese che si è offerta di accoglierli senza oneri per lo Stato. In attesa del trasferimento dalla Valletta di queste persone, il premier Giuseppe Conte chiederà un incontro urgente con il commissario Ue, Dimitris Avramopulos, per far eseguire la ricollocazione degli oltre 200 immigrai che da agosto l’Italia aspetta che siano accolti dalla Germania, dall’Olanda e da altri sette Paesi europei che non hanno dato seguito agli impegni. Anche il governo della Valletta ha sempre fatto il furbo scampando, di volta in volta, i vari ricollocamenti imposti da Bruxelles. E, quando da Roma glielo hanno fatto notare, i maltesi sono andati su tutte le furie parlando di “segno” e “accuse false”.

“Diversi giorni prima di questo caso – fanno sapere dalla Valletta – Malta aveva coordinato la prima ridistribuzione volontaria interna all’Unione europea”. Il riferimento è al caso della nave Lifeline e all’accordo di spedire 50 immigrati in Italia. “Quando si è verificato il secondo caso (quello di Pozzallo, ndr) – continuano – Malta è stata la prima nazione a rispondere promettendo di accogliere dall’Italia, la stessa quota che l’Italia si era impegnata in precedenza ad accogliere”. Così, ha deciso di “rispettare le quote senza effettuare concretamente lo scambio”. Un pasticcio degno di questa Europa che non è mai riuscita a far rispettare le quote degli immigrati da ricollocare. I numeri, però, tornano a fatica. Perché la Valletta si è sempre svincolata dagli accordi sulla redistribuzione e per anni ha fatto in modo che i barconi si dirigessero verso le coste italiane anche quando l’sos veniva lanciato in acque di loro competenza. Per tutto questo, ora Salvini non intende accettare lezioni dai malesi. “La musica è cambiata, in Italia si arriva solo con il permesso – ha commentato il ministro dell’Interno – abbiamo già accolto anche troppo, che gli altri si sveglino”.

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