Dl Elezioni, caos al Senato: “Controllate i filmati del voto”. Sospetti sul governo: così ha evitato la crisi?

Occhio, il governo trema. E parecchio. L’esecutivo di Giuseppe Conte rischia infatti di cadere sul contestatissimo Dl elezioni, per il quale è scattato l’ennesimo voto di fiducia. Un provvedimento “invotabile e partorito solo da un governo nato in agosto”, ha tuonato Fiammetta Modena di Forza Italia. E ancora, la senatrice ha aggiunto: “Pensare di abbinare le elezioni politiche ad un referendum confermativo di natura costituzionale è il massimo dell’abominio dal punto di vista giuridico e di opportunità”.

“Non solo questo dl non è stato concordato con le opposizioni, che non lo avrebbero mai condiviso, ma il governo ci fa anche sapere, ancor prima di aver concluso l’esame dei circa 200 emendamenti, che verrà posta la questione di fiducia”, ha proseguito la Modena. “Questo esecutivo, che dimostra ancora una volta la sua incapacità di dialogare e di lavorare insieme a tutte le forze politiche decide di portare al voto i cittadini a settembre. Ciò significa che una campagna elettorale e referendaria così importante si svolgerà nel mese di agosto, quando gli italiani, dopo un periodo difficilissimo, potranno andare finalmente in vacanza invece di preoccuparsi delle elezioni. Con questo decreto il governo dimostra di non avere alcun rispetto per gli italiani e per il loro diritto di voto”, ha concluso la forzista.

E la Modena, nei fatti, aveva ragione. Perché? Perché in aula è successo qualcosa di molto strano. Arrivati al voto di fiducia, una votazione elettronica per verificare la maggioranza e respingere la proposta di Roberto Calderoli di non passare all’esame gli articoli con votazione pr alzata di mano, la maggioranza si è imposta per soli tre voti, 105 contro 102. Eppure i conti non tornano: per evitare il crac, la maggioranza avrebbe chiamato in fretta e furia nell’emiciclo senatori che non erano in aula.

Il caos è sorto quando Calderoli ha chiesto di votare con procedimento nominale per alzata di mano, richiesta accolta dalla presidente del Senato, Elisabetta Casellati. Ne sono seguiti urla, cori e insulti tra maggioranza e opposizione. Dunque, necessaria la controprova del voto elettronico. E qui sorgono, come spiega ilgiornale.it, nascono i problemi: alcuni senatori di opposizione denunciano come la maggioranza sia corsa fuori a “recuperare” i senatori mancanti e necessari a non finire sotto. 

A questo punto,  Lega, FdI e FI chiedono al presidente Casellati una verifica dei filmati per avere una controprova ed annullare l’esito della votazione. Da par suo, la presidente ha chiesto di chiudere anticipatamente i lavori: “Non voglio nè ombre nè sospetti e chiedo la verifica”, ha chiarito. “Io ho chiesto che fossero chiuse tutte le porte di accesso, comprese le tribune e ho chiesto ai senatori questori di verificare che fossero chiuse. Io non posso verificarlo da qua, chi è preposto a questa funzione lo deve fare, perché la responsabilità è in capo a chi ha una precisa e specifica funzione”, ha aggiunto in risposta alle rimostranze di Calderoli.

Qui il video della discussione in Aula

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