Giù le mani da Montanelli, Sallusti inferocito con Gad Lerner: «Il rivoluzionario col Rolex, amante degli yacht»


Prima sulla vexata questio migranti, poi in merito all’inchiesta sul Pio Albergo Trivulzio: non è la prima volta che Alessandro Sallusti inferocito con Gad Lerner, sferra un attacco contro il giornalista radical chic. Ma stavolta le sue recriminazioni riguardano il caso Montanelli. O meglio: lo sfregio inferto alla sua statua e le dissertazioni seguite all’odioso oltraggio. Così, nel suo editoriale di oggi su Il Giornale, il direttore è tornato sulla vicenda. Sulla figura e sulla lezione del giornalista la cui statua è stata vandalizzata, scrive Sallusti, «da quattro deficienti». Ma anche sulle controfigure giornalistiche che tornano ad osteggiarlo, anche ridimensionando la portata del vile gesto. In testa a tutti: Gad Lerner.

Sallusti contro Gad Lerner: «Gli autori del gesto si abbeverano al suo verbo?»

E così, proprio all’inizio del suo editoriale, il direttore Sallusti scrive: «A quanto pare Montanelli è più vivo e attuale che mai. Gli zombi sono i teppistelli che ieri e oggi si sono accaniti contro di lui. Ci sono diverse analogie tra l’attentato che Montanelli subì nel 1977 e l’offesa portata l’altra notte alla statua che lo immortala in quello stesso luogo. Era infatti giugno anche il mattino di 33 anni fa quando un commando delle Brigate Rosse gli sparò alle gambe. Ma soprattutto, allora come oggi, ad accanirsi contro di lui non furono coraggiosi rivoluzionari alla sua altezza almeno in quanto a coraggio, ma semplici coglioni invasati». E se non ci volle ad identificare il killer di allora, per il momento è possibile che – leggiamo su Il Giornale – «nelle prossime ore sapremo chi sono gli eroi di oggi. E scopriremo forse che si abbeverano al verbo di Gad Lerner».

«Il rivoluzionario col Rolexamante degli yacht dei suoi editori miliardari»

Dunque, dopo aver aspramente etichettato gli autori dello sfregio alla statua di Montanelli, Sallusti centra subito quello che è l’obiettivo da focalizzare al centro del suo mirino polemico. O meglio, chi come Gad Lerner, non solo non ha duramente criticato l’atto vandalico, ma ha addirittura provato a ridimensionarlo, giustificandolo in qualche modo in nome di una sua convinzione, secondo cui Montanelli sarebbe stato fin qui addirittura sopravvalutato. «Montanelli è oggetto di venerazione sproporzionata alla sua biografia, non alimentiamola boicottandolo», ha scritto, non a caso, nei giorni scorsi l’ex conduttore de L’infedele. Sallusti – come anche Beppe Servegnini, non ci sta. E intimando tra le righe un sonoro “giù le mani” da Montanelli, replica a Lerner definendolo: «Il rivoluzionario col Rolex, amante degli yacht dei suoi editori miliardari, che nei giorni scorsi per farsi notare ha aperto una linea di credito con i contestatori della memoria montanelliana»…

L’ultima stoccata del direttore riservata a Facebook

Infine, l’ultima stoccata Sallusti la riserva a Facebook che definisce un «social politicamente corretto, che blocca chiunque scriva la parola negroni (anche se riferita al cocktail)», ma che, guarda caso, «ieri si è ben guardato di censurare il video dell’assalto alla statua. Montanelli essendo bianco, eterosessuale e di destra, non merita alcuna tutela»… Cosa dire di più?

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