Le scelte “ignoranti” di Conte: riaprono le sale bingo ma non le università


All’egocentrico Conte che sfilerà in passerella agli Stati Generali forse piace un’Italia allegra e ignorante. Anche se per il calcetto, il beach volley e gli altri sport da contatto c’è ancora da attendere due settimane, il Dpcm firmato dal premier Giuseppe Conte, già in Gazzetta ufficiale, compie un altro passo decisivo di uscita dal lockdown che ha tenuto in casa gli italiani. Nella direzione del divertimento, non certo della cultura. Da lunedì tornano le aree giochi nei parchi -non saranno più recintati e off-limits scivoli e altalene-e i centri estivi per bimbi dai 0 ai 3 anni.

L’appello per riaprire le università

Restano chiuse le scuole e le università, nonostante l’appello firmato dai Rettori, ignorati dal governo. In tutto sono ben 870 i professori universitari che hanno firmato la lettera indirizzata al ministro Manfredi (a sua volta Rettore della Federico II), aprendo anche una petizione per la riapertura delle università. La lettera evidenzia la bocciatura, della didattica a distanza portata avanti dalla Azzolina.  E si fa presente come in Italia abbia riaperto praticamente tutto, tranne ciò che ha a che fare con la cultura.

Via libera a sale bingo e scommesse

Riprendono, invece, le attività di sale giochi, sale scommesse, sale bingo, così come le attività di centri benessere, centri termali, culturali e centri sociali, a condizione però che Regioni e Province autonome abbiano preventivamente accertato la compatibilità di tali attività con l’andamento della curva epidemiologica. Riprendono gli spettacoli aperti al pubblico, le sale teatrali, sale da concerto, sale cinematografiche e in altri spazi anche all’aperto, ma con alcune cautele/precauzioni. Restano invece sospese tutte le attività che abbiano luogo in sale da ballo, discoteche, locali assimilati sia all’aperto che al chiuso: per danzare ci sarà ancora da attendere.

Restano sospese fino al 14 luglio 2020 le fiere e congressi, mentre i corsi professionali potranno essere svolti in presenza. In materia di spostamenti da e per l’estero è aumentato a 120 ore (5 giorni) il periodo massimo di permanenza senza obbligo di quarantena domiciliare per chi fa ingresso nel territorio nazionale per ragioni di lavoro, così come per il personale di imprese o enti aventi sede legale o secondaria in Italia che va all’estero per comprovate ragioni lavorative.

A partire da oggi, 12 giugno, riprendono invece gli eventi e le competizioni sportive a porte chiuse o all’aperto senza la presenza del pubblico nel rispetto dei protocolli di sicurezza emanati dalle rispettive Federazioni sportive al fine di prevenire le occasioni di contagio. Come ha detto ieri il premier Giuseppe Conte inconferenza stampa, si tornerà a giocare la Coppa Italia.

No alle partite di calcetto

Per scendere nei campetti di calcio amatoriale, come si diceva, c’è invece ancora da attendere. Ieri il testo circolato nel pomeriggio dava il via liberà già da lunedì agli sport da contatto, ma poi in Cdm c’è stato un lungo dibattito quindi la frenata, come raccontato dall’Adnkronos. Con il pressing per il via libera da lunedì del
ministro allo Sport Vincenzo Spadafora -per usare una metafora calcistica-, lo stop del responsabile della Salute Roberto Speranza e il presidente del Consiglio pronto a gettare la ‘palla’ in tribuna, placando gli animi e decidendo per una sosta ulteriore: via libera sì ma dal 25 giugno.

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