Adesso i neri si ribellano alla rivolta nera: “Non siamo degli oppressi, i razzisti siete voi”

La giovane signora americana dalla pelle nera è molto arrabbiata. Ce l’ha con una ragazzotta dalla pelle bianca che sta manifestando per quella che dovrebbe essere la sua causa: Black lives matter.

Le vite dei neri contano? Solo quelle che si possono strumentalizzare, grida la donna inviperita. E non si ferma qui. «Dovete piantarla di fare gli ipocriti, piantarla di dipingerci come vittime oppresse aggiunge come un fiume in piena -. Noi qui siamo liberi, possiamo dire e fare quello che vogliamo. Dove siete voi quando qui a Chicago dei neri ammazzano altri neri nei nostri quartieri, come succede ogni giorno? Non ci siete mai, perché non vi interessa delle vite dei neri, in fondo pensate che sia marmaglia che uccide altra marmaglia. A voi interessa occuparvi di quello che fanno i poliziotti bianchi, non delle nostre vite. Siete voi i razzisti. Il problema non riguarda i neri, riguarda tutti: è un problema di violenza, e deve valere sempre».

Il filmato è finito su Twitter, ed è solo un esempio di quanta irritazione possa suscitare, anche presso gli stessi neri, un certo modo di approcciare il problema della violenza ai loro danni. Lo testimonia, fra gli altri, un commento postato in Francia da un’altra donna nera. «Finalmente una che la pensa come me scrive Lorie -. Quelle come lei sono i neri intelligenti, persone che non sono disposte a servire da alibi né a questa sinistra nociva e razzista né a certi bianchi psicopatici che ci assegnano il ruolo di vittime solo per poi attribuirsi quello dei salvatori. No a Black Lives Matter!».

Ma le reazioni ideologizzate non sono le sole oggetto di critica. I saccheggi ai danni di attività commerciali che hanno accompagnato in tante città americane le notti di violenza seguite all’omicidio di George Floyd non hanno risparmiato quelle gestite da afroamericani. «Questi non sono manifestanti per la giustizia razziale ha detto una donna che si è vista devastare e ripulire il negozio -, questi sono teppisti. E certi ipocriti attribuiscono loro il diritto di infrangere la legge». Anche contro i neri, evidentemente.

Come abbiamo visto in questi giorni anche in Italia, si fa poi in fretta a passare dalla difesa delle vite dei neri all’attacco ideologico ai cosiddetti simboli del razzismo: statue, monumenti, magari dedicati a persone vissute 500 anni fa, come il genocida Cristoforo Colombo. In Inghilterra questo andazzo politicamente corretto comincia a suscitare reazioni. Ieri mattina nella città di Poole i soliti benpensanti che pretendono di pensare per tutti avevano deciso di abbattere la statua di Robert Baden Powell, il fondatore del movimento scout al quale attribuiscono simpatie per i nazisti e antipatie per gli omosessuali. Ma sorpresa! un picchetto di residenti ha impedito la rimozione del monumento. «Ma cosa vogliono? diceva un anziano in tono di sfida Abbattere le piramidi, il Colosseo? Io li combatterò!».

il giornale.it

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