Dalle sardine ai centri sociali, le piazze del buon messaggio: assembratevi in ginocchio

Roma, 7 giu – Grandi manifestazioni organizzate per denunciare il razzismo strisciante nel nostro sistema malato. Perché cribbio anche in Italia è pieno di energumeni in divisa che in preda a frustrazioni freudiane si scagliano contro l’inerme black people. E’ altrettanto evidente che è in atto anche dalle nostre parti una vergognosa discriminazione sociale nei confronti dello stesso black people. Peccato che, colpevolmente distratti, non ce n’eravamo accorti. Fortuna che a indicarci la retta via siano accorsi fulgidi esempi di democrazia e rispetto dei diritti umani, gente che ne sa di regole comportamentali basilari. Da Torino a Roma, passando per Firenze e Bologna, le piazze di molte città italiane da ieri si sono così riempite di cartelli e ragazzi inginocchiati. Pardon, ragazze e ragazzi, visto mai che dal “white guilt” si incappi nel “man guilt”.

Ginocchi rossi

Scorriamo allora l’elenco degli organizzatori della manifestazione di oggi nella capitale, giusto per scoprire chi sono i nostri maestri: Giovani Europeisti Verdi, Fridaysforfuture-Roma, Nibi: Neri italiani – Black italians, 6000 sardine, Extinction Rebellion Rome International, American Expats for Positive Change e Women’s March Rome. Ohibò, pure le redivive sardine e l’impareggiabile popolo di Greta! Non sarà che niente niente questo cartello di sigle del nuovo spontaneismo pacifista è la solita ciofeca servitaci a sinistra? Suvvia, forse è soltanto un caso, dopotutto qualcuno dovrà pur protestare contro i mali del mondo. Mica possiamo vivere di nostalgie per girotondi, popoli viola e gessetti colorati. Se non ora quando, ordunque? Un’allegra compagnia in genuflessione val bene un’assolata giornata di inizio estate.

Però lo ammettiamo, siamo cocciuti, così abbiamo spulciato qua e là un po’ di foto per carpire meglio il profondo messaggio che ci arriva dai cieli blu dove danzano gioiose piccole nubi in velo, assembrate, pomellate, raggruppate. E come una tempesta dopo il prevaler dell’indaco nell’arcobaleno, eccoti spuntar il rosso malpelo, tra falci e martelli edulcorati da qualche emulo rastafariano. Eh già, perché zitti zitti a gironzolar per storiche piazze di alcune città italiane da ieri si intravedevano proprio loro: centri sociali, antifascisti militanti e pure gli sbandieratori di qualche partito comunista del terzo millennio. Acciderbolina, e noi che quasi avevamo abboccato all’amo e credevamo genuinamente immacolata questa paciosa ribellione. Seppellito dunque il calumet della pace, spunterà il chilum dell’alleanza.

In ginocchio si può

Eppur qualcosa si muove e abbiamo una vaghissima sensazione: non sentiremo Lilli Gruber farci la moralina in prima serata sugli inaccettabili assembramenti delle piazze antirazziste al tempo del coronavirus. Quella è una polemica da riservare ai barbari manifestanti di destra, bifolchi populisti che non seguono i dettami degli illuminati esperti. E più in generale nessun media correct spenderà indignate parole per stigmatizzare il mancato rispetto del distanziamento sociale, scoprendo d’un tratto che attuarlo è un tantino complicato quando una piazza si riempie di persone. Quindi zitti signori, in ginocchio si può.

Eugenio Palazzini

Potrebbero interessarti anche...

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.