Zona rossa, il piano dei pm per convocare Conte, Speranza e Lamorgese

Proseguono le indagini per far luce sulla mancata zona rossa a Nembro, Alzano Lombardo e, più in generale, in Val Seriana.

La Procura di Bergamo potrebbe decidere di convocare il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, il ministro della Salute Roberto Speranza e quello dell’interno Luciana Lamorgese. In quanto persone informate sui fatti.

Ancora nessuna decisione

Ancora però non è partita nessuna convocazione, come ha sottolineato il procuratore aggiunto Maria Cristina Rota. In alternativa gli atti potrebbero essere trasferiti alla Procura di Roma per competenza territoriale. Come sottolineato dal Corriere della Sera, per il momento non è stata presa nessuna decisione. Ciò che preme adesso è riuscire ad acquisire tutte le informazioni necessarie a far luce, anche a seguito delle audizioni del presidente della Regione Attilio Fontana e dell’assessore regionale al Welfare Giulio Gallera, su quanto avvenuto a cavallo tra febbraio e marzo nella Bergamasca.

Ancora da ascoltare Marco Bonometti, presidente regionale di Confindustria, al fine di chiarire se vi siano state pressioni (mai provate) sulla politica riguardanti la zona rossa. Pressioni che lo stesso Fontana ha peraltro già smentito. Per far luce su questo aspetto potrebbero venire convocati anche alcuni imprenditori della Val Seriana. Una volta acquisite tutte le informazioni necessaria a procedere, la Procura si troverà a un bivio. Dovrà infatti decidere se trasferire tutto a Roma o procedere con l’indagine, chiamando per una convocazione Palazzo Chigi. Secondo la procuratrice, come ha dichiarato venerdì sera, la decisione spettava infatti al governo. Il ministro degli Affari regionali, Francesco Boccia, ha però detto: “Anche le Regioni potevano istituirla, c’è una legge”.

La richiesta inascoltata dell’Iss di fare la zona rossa

Tra le persone che verranno quasi sicuramente convocate ci dovrebbe essere il presidente dell’istituto superiore di Sanità, Silvio Brusaferro. Il 3 marzo il Comitato tecnico scientifico, che supporta il governo per la gestione dell’emergenza, ha suggerito a Palazzo Chigi il provvedimento della chiusura dei paesi della Val Seriana. Mentre due giorni dopo, il 5 marzo, lo stesso Brusaferro ha scritto che “pur riscontrandosi un trend simile ad altri Comuni della Regione, i dati in possesso rendono opportuna l’adozione di un provvedimento che inserisca Alzano Lombardo e Nembro nella zona rossa”.

Tra la fine di febbraio e i primi giorni di marzo, Nembro registrava un R0 superiore a tutti gli altri comuni italiani. Nessuno però prese in considerazione l’appello dell’Iss. Fino all’8 marzo, quando tutto il Paese venne messo in lockdown. Nell’area di Codogno e di altri dieci Comuni, tra marzo e aprile la mortalità è cresciuta del 370%. A Nembro e Alzano, particolarmente colpiti dall’epidemia, si è alzata di oltre il 700%. Da vedere adesso se questi numeri possano essere attribuibili a una mancata decisione politica di istituire la zona rossa.

il giornale.it

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