Il governo s’è fatto rifilare il pacco dai cinesi: ha acquistato ventilatori che non funzionano

Il governo s’è fatto rifilare il “pacco” dai cinesi. Ha acquistato una partita di ventilatori. Ma dopo si è scoperto che non  funzionano. Ecco come sono andate le cose.Il 15 marzo la Aeonmed, fabbrica cinese di materiale sanitario con sede a Pechino, fa partire un container di ventilatori di sua produzione verso l’Italia, su richiesta del governo italiano.
Lo testimonia anche la pagina del loro sito (http://www.aeonmed.com/news_d.html?id=450) Le macchine in questione sono ventilatori polmonari  per terapia intensiva, modello VG70.
L’azienda cinese riporta nella sua pagina come il governo italiano abbia ringraziato pubblicamente la società cinese, suonando l’inno della Rep-Pop Cinese all’arrivo di uomini e materiale-Circa tre settimane dopo, il 4 aprile, il ministro britannico Gove annuncia l’arrivo di 250  ventilatori polmonari acquistati in Cina dalla medesima azienda, Aeonmed, di Pechino.
Sono di un modello diverso da quelli mandati in Italia. Si tratta di ventilatori Shangrila 510 S, come scrive anche il Guardian (https://www.theguardian.com/uk-news/2020/apr/30/entire-order-of-250-chinese-ventilators-were-useless-despite)Ma queste macchine hanno dei problemi. Sono apparecchi mobili, utilizzabili più su ambulanze che negli ospedali, hanno una fornitura di ossigeno incostante,i tubi non rispettano le norme europee di sicurezza e non è possibile pulire adeguatamente i filtri.
Un gruppo di medici specialisti inglesi denuncia subito la pericolosità di queste macchine che invece che essere salvavita possono , al contrario, risultare letali.
Il dipartimento britannico di salute pubblica, che ha sede a Birmingham, ne blocca l’utilizzo e i ventilatori cinesi non vengono mai collegati ai pazienti.

Della vicenda non si sa nulla fino a quando lo svela un’inchiesta dell’americana NBC news che riesce ad ottenere la lettera scritta dai medici inglesi.
Resta da capire se i ventilatori arrivati in Italia, diversi da quelli mandati in UK, siano efficienti o presentino gli stessi problemi.

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