Babele di permessi e divieti. Ogni Regione fa a modo suo

Mascherina: obbligatoria sempre o quasi. Da indossare anche all’aperto se non si può stare lontani almeno un metro. No, solo nei luoghi pubblici chiusi.

Seconde case: forse. Ci si può andare solo per lavori di «manutenzione» e in giornata. Rientro nel luogo di residenza: sempre consentito, ma vietato farlo nelle isole di Capri, Ischia e Procida. Benvenuti nella fase 2, babele di ordinanze regionali e comunali che dettano regole in ordine sparso da nord a sud. Oltre al dpcm del premier Conte, gli italiani dovranno fare attenzione ai singoli provvedimenti regionali che in teoria potrebbero solo modificare le misure in senso più restrittivo di quello nazionale, come ha precisato il premier. E se le mascherine sono obbligatorie sui mezzi pubblici e nei luoghi chiusi, c’è anche chi le prevede all’aperto. Da oggi nel Lazio «sarà previsto in tutti i protocolli l’obbligo della mascherina, anche gli incontri tra persone all’aperto dovranno avvenire con la mascherina», annuncia il presidente Nicola Zingaretti. In Lombardia resta obbligatorio coprirsi sempre le vie respiratorie con mascherina o con sciarpe, foulard, anche all’aperto. Stessa profilassi in Piemonte. In Campania si potrà togliere solo per fare jogging, attività riservata in apposite fasce orarie: tra le 6 e le 8,30. «C’è una schizofrenia di ordinanze, non se ne può più», lamenta il sindaco di Napoli Luigi de Magistris.

Il governatore De Luca stringe le maglie. E prevede quarantena per tutti coloro che arrivino in Campania da altre regioni, salvo per spostamenti da e per il luogo di lavoro. Anche la Sicilia resta «chiusa». Il governatore Musmumeci avverte: «Rimandate i viaggi». Chi arriva dovrà registrarsi e stare in isolamento domiciliare. I collegamenti per l’isola, come chiesto e ottenuto dal ministro De Micheli, restano ridotti al livello essenziale. Consentito l’accesso solo «per comprovate esigenze di lavoro, gravi motivi di salute e situazioni di necessità». Nel nuovo Dpcm è scomparso il divieto esplicito a spostarsi nelle case. In Sicilia un’ordinanza che consente di trasferirsi a patto che sia un trasferimento stabile e che non si faccia avanti e indietro. In Toscana il presidente Enrico Rossi chiede invece di vietare esplicitamente gli spostamenti. Quasi tutte le altre regioni danno la possibilità di spostarsi ma solo per effettuare lavori di manutenzione e a patto di ritentare in giornata nella abitazione principale. Non è ancora chiaro il concetto di affetto stabile. Palazzo Chigi nelle faq risponde che i congiunti «sono i coniugi, i partner conviventi, i partner delle unioni civili, le persone che sono legate da uno stabile legame affettivo, nonché i parenti fino al sesto grado (come, per esempio, i figli dei cugini tra loro) e gli affini fino al quarto grado (come, per esempio, i cugini del coniuge)». In Puglia e Abruzzo è permesso andare a pescare. La Liguria ha già riaperto spiagge e darsene per permettere la manutenzione. In Sardegna dall’11 maggio per i comuni con contagio azzerato riaprono parrucchieri ed estetisti. Il governatore Solinas dà il via libera alle messe nelle chiese, purché distanziati e con mascherina. In Trentino Alto Adige c’è già il calendario per la riapertura: dall’11 potranno alzare le serrande parrucchieri, estetisti, ristoranti e bar. Il 25 maggio gli hotel e le funivie. In Calabria si è già riaperto, ma lo scontro Regione Governo continua.

il giornale.it

Potrebbero interessarti anche...

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.