Fase 2, Jole Santelli risponde al governo: “Mi diffidano? Non ritiro l’ordinanza: tra una settimana la copieranno”

Scontro totale tra Jole Santelli e governo. Il tema sono le riaperture nella Fase 2 dell’emergenza coronavirus. Come è noto, la governatrice della Calabria ha firmato un’ordinanza per riaprire bar e ristoranti in sicurezza. Risultato? Il ministro Francesco Boccia e il governo hanno minacciato di diffidarla. La risposta della governatirce forzista è arrivata nel corso di Dritto e Rovescio, il programma di Paolo Del Debbio in onda su Rete 4: “Il ministro Boccia dice di diffidarmi, io ovviamente non ritiro la mia ordinanza”, ha subito messo in chiaro. E ancora: “I ristoranti non li ho aperti io ma il governo prevedendo  la possibilità dell’asporto e l’apertura delle cucine e tutto ciò che ne consegue – ha premesso -. Io ho aggiunto la possibilita’ di qualche tavolo fuori che non mi sembra uno scandalo. Ho interpretato estensivamente il provvedimento del governo? Forse. Il ministro Boccia dice di diffidarmi, io ovviamente non ritiro la mia ordinanza”.

La governatirce ha poi ricordato che al principio della Fase 1 fece “un’ordinanza per chiudere le scuole, venni minacciata di non presentarla perché sarebbe stata impugnata: quattro giorni dopo il governo chiuse le scuole. Quindi non ritiro l’ordinanza perché sono sicuro che tra una settima il governo farà un Dpcm uguale al mio”. Secondo la governatrice della Calabria, ora, “il problema sarà di valutare insieme con il governo l’approccio con cui dobbiamo gestire questa seconda fase. La prima fase era una fase in cui la salute era ovviamente prioritaria, abbiamo chiesto e seguito tutti norme unitarie, a cui ci siamo adeguate, anche noi siamo stati un delle Regioni che ha assunto un atteggiamento più rigido nell’applicazione delle norme. Ora – ha rimarcato – siamo in una Fase 2, che è diversa perchè è diverso il problema del contagio all’interno del Paese, diverse sono le situazioni economiche: allora. Quello che chiedo è che il governo faccia la cornice generale delle norme, ci spieghi quali siano le precauzioni da adottare, poi il dettaglio lo lasci a chi sta sul territorio. Decidere se deve aprire il negozio di abbigliamento per bambini mi sembra una normativa di dettaglio che potrebbe essere lasciata”, conclude. La Santelli, insomma, non arretra di un millimetro.

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