Angela Merkel, il cavillo della Germania nel bel mezzo della pandemia per mandare i migranti in Italia

Neanche il coronavirus riesce a fermare la mania della Germania di ricollocare i migranti sugli altri territori. E così Angela Merkel si è preparata un cavillo in grado di rimandare indietro, a fine pandemia, ogni dublinante (ogni richiedente asilo arrivato in un Paese, ma fuggito altrove) che si trova sul suo suolo. Il pretesto è noto come “paragrafo 80 comma 4 del Codice amministrativo” e inevitabilmente coinvolge anche l’Italia. Secondo Repubblica, che prende d’esempio le linee-guida della Commissione Ue, si tratta di una prassi illegale. Di fatto si sospende il diritto di chiedere asilo allo scadere dei 6 mesi o dei 18 mesi canonici previsti dagli Accordi di Dublino.

Il 16 aprile Bruxelles aveva ribadito che “se il ricollocamento non avviene entro le scadenze (6 mesi che diventano 18 se il ‘dublinante’ si rende irreperibile, ndr )”, la competenza sul profugo passa al Paese che lo ospita. In altre parole, da quel momento può chiedere asilo lì. E la Commissione scrive che “in una situazione come quella determinata dall’emergenza da Covid 19, nessuna decisione consente eccezioni a questa regola”. Eppure, secondo alcune fonti, il governo guidato dalla Merkel starebbe negoziando con Bruxelles proprio per ottenere una sospensione degli Accordi di Dublino.

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