Silvio Berlusconi avverte i suoi: “Non è il momento di una crisi di governo”. Il sostegno a Conte? Tutto pianificato

Se non fosse stato per Forza Italia pronta a sostuire il Movimento 5 Stelle sul Mes, il governo sarebbe caduto. Il motivo secondo Augusto Minzoli è semplice: nessuno in queste ore di estrema difficoltà ha intenzione di prendere il posto di Giuseppe Conte e compagni. Se n’è accorto anche Silvio Berlusconi che, secondo il retroscena del Giornale, avrebbe risposto così a un suo parlamentare: “Non è il momento  di una crisi di governo. Conte è ancora popolare, ma soprattutto il problema è governare un momento del genere. Assumersi una responsabilità di questo tipo oggi, è pericoloso”. Una situazione che ha fatto ragionare anche Matteo Renzi e Pier Ferdinando Casini, entrambi intenzionati a rinviare il “punto” di rottura tra giugno e settembre. Insomma, per il retroscenista “tutti attendono che Conte sia logorato dai limiti dell’azione del suo governo e ne diventi il ‘capro espiatorio'”.

Un’arma a doppio taglio, visto e considerato che l’opinione pubblica non predilige chi sbaglia così come chi si tira indietro. E Gianfranco Rotondi, che ama consigliare il premier, lo sa bene: “La gente – chiosa non premia chi diserta. Se io fossi in Conte aprirei in prima persona le danze per un Conte Ter se parte dei grillini non votasse il Mes: andrei al Quirinale e mi presenterei con un nuovo governo con dentro Renzi e ministri che potrebbero piacere all’opposizione, a cominciare da Tremonti”. E chissà che Conte non ci abbia già pensato.

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