Nigeriano con ascia e martello devasta centro di accoglienza, estorce denaro ai compagni: arrestato

Benevento, 23 apr – Ha scatenato un putiferio il solito immigrato di origine africana che ha dato in escandescenze sfiorando la tragedia in uno dei tanti centri di accoglienza della Penisola. Luogo del misfatto, un Cas di San Giorgio del Sannio, comune in provincia di Benevento, dove un nigeriano di 28 anni, armato di martello ed ascia, ha prima danneggiato l’arredo di una stanza all’interno della struttura e poi ha cercato di estorcere, minacciandoli di morte, denaro agli altri ospiti del centro. Solo l’intervento dei carabinieri ha evitato il peggio.

Secondo quanto ricostruito dagli uomini dell’Arma, l’africano aveva puntato alcuni inquilini della struttura, immigrati come lui, e pretendeva che gli venisse corrisposta la cifra di cinquanta euro ciascuno. Per rendere la propria richiesta più convincente si era armato di ascia e martello e aveva preso a demolire l’interno della stanza nella quale si erano rifugiate le vittime fatte bersaglio delle sue angherie. Il nigeriano aveva minacciato i due assicurando loro che, se non avessero sborsato la cifra richiesta, avrebbero fatto la stessa fine dei mobili e dei suppellettili devastati dalla sua furia.

Fortunatamente qualcuno aveva segnalato ai carabinieri quanto stava accadendo all’interno del centro. Una pattuglia di militari è arrivata sul posto, rilevando subito la presenza delle due armi usate dall’estorsore nascoste nella stanza dove soggiornava. Dopo ulteriori accertamenti condotti sul posto, i militari hanno dichiarato il 28enne in arresto con l’accusa di tentata estorsione. I due attrezzi usati per i danneggiamenti e per minacciare i compagni dello straniero sono stati sottoposti a sequestro. Per il 28enne, esaurite le formalità del caso, si sono aperte le porte del carcere di Contrada di Capodimonte, come disposto dal sostituto procuratore di turno; rimane ora a disposizione dell’autorità giudiziaria, davanti alla quale sarà chiamato a rispondere dalle ipotesi di reato formulate ai suoi danni.

Cristina Gauri

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