Usa, Trump blocca l’immigrazione: “Proteggiamo i posti di lavoro degli americani”

Washington, 21 apr – Mentre in Italia – nonostante l’emergenza coronavirus –l’establishment preme per regolarizzare la posizione di 600mila immigrati – per poi mandarli a raccogliere pomodori nei campi – stanotte, oltreoceano, il presidente degli Stato Uniti Donald Trump ha annunciato il colpo di mano sull’immigrazione. Lo ha fatto nel suo solito stile, cioè con un tweet: «Alla luce dell’attacco lanciato dal Nemico Invisibile, così come della necessità di proteggere i posti di lavoro per i nostri grandi cittadini americani, io firmerò un ordine esecutivo per sospendere temporaneamente l’immigrazione negli Stati Uniti!».

Negli Stati Uniti sono stati registrati 1.433 nuovi decessi per il coronavirus nelle ultime 24 ore. Il totale dei decessi negli Usa dovuti all’epidemia ha così raggiunto quota 42.335. I contagi sono 784.000, i numeri più alti di tutto il mondo. Le misure di contenimento del contagio, che anche negli States hanno previsto pesanti limitazioni della libertà dei cittadini e la chiusura delle attività produttive ed economiche, hanno portato alla presentazione di 22 milioni di domande per il sussidio di disoccupazione. Il messaggio di Trump alla nazione è chiaro: in questa fase di emergenza e grande crisi economica la priorità verrà data esclusivamente ai cittadini americani; la regolarizzazione o l’ingresso degli allogeni che premono alle frontiere Usa slitta a data da destinarsi. Non è chiaro – in attesa che sia reso noto il testo del decreto – quali saranno le conseguenze concrete, dal momento che gli ingressi alle frontiere erano ormai ridotti ai minimi termini.

Immediate e immancabili le critiche dall’opposizione: l’ex consigliere del presidente Obama Axelrod ha subito commentato che si tratta di un’iniziativa politica, finalizzata al consolidamento della propria base elettorale – la quale, nel frattempo, si sta dando da fare in un sempre maggior numero di Stati manifestando contro la chiusura delle attività economiche e stigmatizzando la sospensione dei diritti. Intanto alcuni Stati governati dai repubblicani, come Texas e Florida, stanno premendo l’acceleratore sui tempi della riapertura.

L’annuncio del decreto esecutivo contro l’immigrazione viene reso noto mentre la Casa Bianca e i due rami del Congresso (la Camera a maggioranza democratica, il Senato a maggioranza repubblicana) sono nella fase di raggiungimento di un accordo per una manovra che consenta un’ulteriore iniezione di aiuti pubblici, di 450 miliardi. Questi fondi saranno in larga parte destinata alle imprese.

Cristina Gauri

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